lunedì 28 novembre 2016

Domenica  4 dicembre 2016 -  ore 16.30
 Sala di Santa Cecilia - Piazza Santa Cecilia 22,  Roma
 Assoarmeni 
e
Associazione Culturale Santa Cecilia in Trastevere

hanno il piacere di invitarvi all'incontro con

Melodie armene
balli e canti tradizionali e musica sacra

Ingresso libero
                                          
Unirsi fra gli amici in prossimità delle feste, per una serata dedicata all'Armenia, è diventata ormai una tradizione consolidata. 
Quest'anno, grazie a Sona Hakobyan e Marine Grigoryan, potremo ammirare i canti di musica armena tradizionale e sacra e farci coinvolgere, grandi e piccoli, in gioiosi balli di gruppo. 
Ed ovviamente non mancherà la lotteria con i premi a sorpresa, il mercatino di prodotti artigianali e il brindisi finale con l'assaggio dei piatti della cucina armena. 



venerdì 18 novembre 2016

Antonia Arslan con "Lettera a una ragazza in Turchia"

Una lunga intervista alla scrittrice padovana di origini armene che è tornata in libreria con il nuovo romanzo                                                    “Lettera a una ragazza in Turchia”


LA STAMPA, 17.11.2016
“Vi racconto il genocidio degli armeni con le storie di tre donne”
di Francesca Paci
In “Lettera a una ragazza in Turchia” Antonia Arslan ricorda la tragedia cancellata “perché solo la verità sul passato può impedire la tentazione di moderni totalitarismi”
Ricordare è una grazia e una condanna, raccontano i sopravvissuti all’Olocausto. È lo stesso per chiunque sia stato braccato dallo sterminio e ne abbia avuto ragione. Per la scrittrice Antonia Arslan è il genocidio armeno, la Storia, la memoria della madre, gioie, pene, aspettative frustrate di un popolo che nell’ostinarsi a testimoniare la propria epopea ha seminato sulle piaghe la speranza. Classe 1938, un passato da accademica confluito nella critica letteraria prima e poi nella narrativa con il felice La masseria delle allodole, la Arslan ricorda per professione di fede. Scrivo dunque sono. Il suo ultimo Lettera a una ragazza in Turchia (Rizzoli) è un dialogo in tre storie con il presente, l’hic et nunc in cui la violenza del passato può sottrarsi all’oblio e trovare la catarsi. 
Il libro inizia sull’aereo dove decide di rivolgersi a un’interlocutrice immaginaria. Ha bisogno di un non-luogo per parlare dell’identità armena a una turca?  
«In aereo non riesco a leggere, specie nei viaggi lunghi. Preferisco guardare un film o scrivere. Ero lì, sospesa, né sopra né sotto, né con i fantasmi del genocidio armeno né con le loro appendici moderne, le storie che avevo in testa, tutte vere, sono uscite fuori così».                   ... Leggi tutto






mercoledì 26 ottobre 2016

CORI IN ESILIO. Alla scoperta del canto liturgico armeno e di sé stessi

Giovedì 10 novembre
Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi 
Via Caetani 32, Roma

Organizzata in collaborazione e con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica d'Armenia in Italia e in collaborazione con ICSBA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi), la giornata vuole far scoprire attraverso il canto tutta la ricchezza di una cultura: quella del popolo armeno. 
Un popolo, che proprio grazie alla sua cultura è riuscito a sopravvivere e a far rinascere le sue antiche tradizioni, come quella del canto modale armeno. Un canto, che cura le ferite e unisce le persone. 
E se come lo esprime il suo maestro Aram - con il canto si è di fronte a sé stessi, non si può mentire - questo canto «riparatorio» diventa uno specchio attraverso il quale i turchi e gli armeni possono guardarsi e ritrovare una comunicazione.
La giornata sarà articolata in due incontri.
Ore 9.30-16.00   Laboratorio di canto liturgico armeno 
in italiano e in inglese 

Ore 17.00-18.45   Proiezione del film  «Singing in Exile»
con i sottotitoli in italiano 












mercoledì 12 ottobre 2016

Lezioni di lingua armena: anno 2016-2017

GIOVEDÌ  3 NOVEMBRE  2016  ORE 10:00-12:00
Presso la Parrocchia S.Giuseppe al Trionfale
Via Bernardino Telesio 4
Ingresso da Via Bovio 44
(Metrò A - CIPRO)
La quota d'iscrizione è di € 40
(pagamento una tantum valido per tutta la durata del corso)
va saldato il primo giorno delle lezioni.
Per informazioni e/o iscrizioni al corso, preferibilmente 
entro lunedì 31 ottobre 2016,
contattare agli indirizzi di posta elettronica
o chiamare i seguenti numeri:
fisso 06 6146.570 - cell 339 598 5434  
Seta Martayan – Insegnante di armeno

sabato 17 settembre 2016

Corsi di armeno occidentale presso la Fondazione Hrant Dink

La stagione autunnale dei corsi di armeno occidentale organizzati dalle Fondazioni Hrant Dink e Gulbenkian, si svolgerà a Istanbul dal 26 settembre al 22 novembre presso la Fondazione Hrant Dink.


L’insegnamento, condotto da Sevan Teirmenciyan, è suddiviso in due livelli.  
Sono previsti tre incontri settimanali di 3 ore ciascuno, con un numero complessivo di 75 ore di lezioni nell’arco di due mesi.
Per iscriversi, si prega di compilare il modulo d'iscrizione, pubblicato sul sito della Fondazione Hrant Dink e versare sull'apposito c/c bancario la quota di partecipazione (TRY 750).

Per maggiori dettagli potete visitare il sito:
http://www.hrantdink.org/?Detail=1516&Lang=&Home&Lang=en



giovedì 21 luglio 2016

Mostra "Visioni d'Armenia"

A Petricci, piccolo borgo a pochi km da Saturnia (Gr), è in corso fino al 31 luglio una mostra d’arte internazionale, dedicata alla terra Armena e ai suoi dolori, ma anche alle sue suggestioni. 
Scoprire Erevan, la capitale, attraverso gli acquerelli di Riccardo Polveroni, o visitare il monastero di Arates attraverso le sfumature di questo artista italoinglese, è uno dei tanti percorsi che la mostra offre.
Immergersi nelle tradizioni che hanno permesso al popolo Armeno di sopravvivere, come la processione per il giorno del Genocidio interpretata in un tableau da Michela Buttignon, è un’altra chiave di lettura di una terra martoriata ma culturalmente feconda, come evidenziano gli oli su tela della pittrice bavarese Brigitte Schneider
C’è anche la nuova Armenia, quella dei giovani della Scuola di Artigianato “Levon Galichian Art Studio”  che da 10 anni aiuta i giovani talenti della provincia di Armavir a fare dell’arte non solo una passione.


venerdì 3 giugno 2016

sabato 28 maggio 2016

La Festa della Prima Repubblica di Armenia

Nel maggio del 1918 le forze regolari e i volontari armeni hanno trionfato nella battaglia di Sardarapat contro le forze turche, nettamente superiori in numero, nella lotta per la vita e la morte, impedendo l'invasione della capitale Yerevan. 

Memoriale della battaglia
La vittoria ha permesso alla nazione di ripristinare la statualità persa secoli prima. Esattamente 98 anni fa, il Consiglio Nazionale armeno a Tbilisi ha dichiarato l’indipendenza dell’Armenia e l'istituzione della Prima Repubblica di Armenia. 
"Con la caduta dell’integrità politica della Transcaucasia e la dichiarazione di indipendenza della Georgia e dell'Azerbaigian, il Consiglio Nazionale armeno si è dichiarato autorità suprema e unica delle province armene", questa è proprio la formulazione della Dichiarazione di Indipendenza di Armenia.
 È prezioso il ruolo della prima Repubblica di Armenia nella creazione degli organi di amministrazione statale. Purtroppo, la sua vita fu breve: l'Armenia ha perso la sua indipendenza a seguito dell'invasione dell'Armata Rossa della Russia sovietica il 2 dicembre 1920. 
 I festeggiamenti principali del 28 maggio tradizionalmente si svolgono nella località Sardarapat, che perpetua la memoria degli eroi della nazione armena, che nel 1918 hanno impedito l'annientamento della nazione armena.






mercoledì 18 maggio 2016

Sayat-Nova, Canzoniere armeno

Giovedì 26 maggio ore 17.00
Biblioteca Europea - Via Savoia 13/15 - Roma

Presentazione della prima traduzione commentata dell'integrale dei 68 canti armeni dell'edizione Bakhch'inyan con l'aggiunta di due canti bilingui (armeno-azerì) e di un canto quadrilingue (armeno-azerì-georgiano e persiano). 

Interverranno:
Paola Mildonian, curatrice dell'edizione bilingue del libro
Corrado Bologna, docente universitario e filologo
La presentazione sarà intervallata da letture di poesie in italiano e in armeno, recitate dall’attore Sargis Galstyan.
A conclusione dell’evento il soprano Narine Jaghatspanyan  eseguirà alcuni canti di Sayat-Nova.

Sayat-Nova, il più grande trovatore caucasico del secolo XVIII,  fu l'unico che cantò nelle tre lingue del Caucaso e l'unico che  introdusse temi sociali accanto ai temi d'amore (o meglio sottesi ai temi d'amore). Poliglotta come molti armeni d'Oriente conosceva 5 lingue (russo e persiano compresi) e rappresenta ancor oggi la funzione che ebbero gli armeni dal Caucaso all'india e dalla Turchia all'Europa e sino all'America, nel discorso interculturale che cambiò il volto del mondo tra Sette e Ottocento.








lunedì 4 aprile 2016

COMUNICATO STAMPA

Comunicato diramato dal Consiglio Direttivo dell’Unione degli Armeni d’Italia Milano, 4 aprile 2016

L'Unione degli Armeni d'Italia esprime grave preoccupazione per il più massiccio attacco militare dell'Azerbaigian lungo tutta la linea di contatto con la Repubblica Autonoma del Nagorno Karabakh (Artsakh). Nelle ultime 48 ore, l’Azerbaigian ha lanciato un'offensiva combinata terra-aria senza precedenti, violando apertamente il cessate il fuoco firmato nel 1994. L’attacco da parte del regime autoritario di Baku è in assoluto il più violento dal 1994 contro infrastrutture e insediamenti civili e militari, ed è da considerarsi un vero e proprio atto di guerra. Secondo fonti ufficiali gli attacchi hanno causato la morte di un bambino armeno di 12 anni e il ferimento grave di altri due bambini durante il bombardamento della loro scuola. Inoltre, sono stati uccisi 18 soldati dell'Esercito di Autodifesa del Nagorno Karabakh, mentre il numero dei feriti è di 35 persone. L'aggressione militare dell'Azerbaijan è stata sferrata quasi in concomitanza con la chiusura dei lavori del vertice, che si è recentemente tenuto a Washington contro la proliferazione delle armi nucleari, a cui hanno partecipato oltre cinquanta capi di stato (inclusi i presidenti dell’Armenia, dell’Azerbaigian e della Turchia). La comunità armena d'Italia è inoltre inorridita dalle immagini di tre anziani armeni torturati e uccisi dalle forze speciali azere a Talish, nel nord-est del Nagorno Karabakh. Continui appelli lanciati dalla comunità internazionale nel risolvere il contenzioso attraverso negoziati di pace (non ultimi i recentissimi richiami fatti dai co-presidenti mediatori del Gruppo di Minsk dell’OSCE, dalla presidenza di turno tedesca dell’OSCE, dal Vice-Presidente e dal Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, dal Presidente della Federazione Russa) sono stati palesemente ignorati dalla parte azera. L'Unione degli Armeni d’Italia qualifica rivoltante la dichiarazione da parte delle autorità azere di una tregua unilaterale alle ore 14.00 di domenica 3 aprile, seguita a distanza di minuti da un massiccio bombardamento azero con missili Grad contro obiettivi civili armeni nella città di Mardakert. Come cittadini italiani ed europei di origine armena, membri di una comunità storica presente in Italia e con l'Italia da circa duemila anni, lanciamo un accorato appello alle nostre autorità italiane e ai membri italiani del Parlamento Europeo affinché prendano una netta posizione di condanna contro ogni tipo di violazione del cessate il fuoco lungo la linea di contatto tra l'Azerbaijan e il Nagorno Karabakh e affinché si adoperino in ogni modo per la soluzione del conflitto attraverso negoziati di pace. Chiediamo a gran voce al Governo italiano di condannare senza ambiguità l'aggressione azera e di adoperarsi concretamente il prossimo 5 aprile alla riunione del Gruppo di Minsk dell'OSCE per ristabilire la pace in Nagorno Karabakh e rilanciare i negoziati per una soluzione duratura del conflitto, basata sul diritto universale all'autodeterminazione dei popoli sancito dalla Carta dell'ONU e dall'Atto Finale di Helsinki. 




lunedì 14 marzo 2016

Il primo film sui fatti del 1915 girato in Turchia

Il 1 ° aprile in Turchia uscirà sui grandi schermi "Gli uccelli persi",  il primo lungometraggio sul genocidio armeno, girato proprio lì.















I suoi giovani registi,  Aren Perdeci e Ela Alyamac, raccontano la storia dei bambini, fratello e sorella Mariam e Petò, che nel 1915 hanno perso la loro famiglia.
Il film è stato mostrato nel novembre dello scorso anno negli Stati Uniti ad  "Arpa International Film Festival”, vincendo tre premi. 
Il suo regista e co-sceneggiatore, Aren Perdeci, nella sua intervista alla "Radio Liberty" armena, ha sottolineato che il film era stato ideato per gettare un ponte tra le parti in continua controversia sugli eventi del 1915.
"Gli uccelli persi" è la storia sulla tragedia, il dolore e l’orrore del 1915, vista con gli occhi di due bambini. Ci ricorda tutto ciò che abbiamo perso. Il film si propone di unire i popoli dei due poli politicamente opposti. Negli Usa, abbiamo capito di aver raggiunto il nostro obiettivo: avevamo il pubblico di circa 800 persone, di cui molti venivano da lontano. Ci hanno confessato che guardando il film, chiunque fossero - della diaspora, americani, turchi o armeni – avevano recepito il nostro messaggio. Tutti piangevano, si abbracciavano e dicevano di essere contenti", ha detto Aren Perceni.

Il film è stato realizzato con il sostegno finanziario del Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia, che, a dire del regista, è stato accettato a patto di non interferire. Il film, risultato di quasi due anni di lavoro, è privo di ogni contesto politico, mentre rappresenta la storia emotiva collettiva di cento anni fa. 
I giovani registi sperano che sarà amato dal pubblico turco. Inoltre, aspettano l'invito di portarlo anche in Armenia.

Fonte: Radio Liberty Armenia


domenica 28 febbraio 2016

NON DIMENTICHIAMO LA TRAGEDIA DI SUMGAIT

 28 anni fa l’inferno inghiottì gli abitanti armeni, un terzo della popolazione della cittadina industriale Sumgait a 25 km dalla capitale azera Baku.


 Nei tre giorni, dal 27 al 29 febbraio 1988, la "caccia all'armeno" provocò almeno 53 vittime, molte delle quali furono  arse vive  dopo sevizie, torture e violenze, e poi centinaia di feriti rimasti per sempre invalidi, fanciulle  e donne stuprate, 18.000 profughi, più di 200 abitazioni saccheggiate e distrutte.  
 Il pogrom era la risposta delle autorità dell’Azerbaigian all’espressione pacifica e democratica della popolazione armena del Nagorno Karabakh (enclave armena dell’ex repubblica  sovietica azera) della sua volontà di riunificazione con l’Armenia sovietica. Bloccare una possibile soluzione del problema, intimorire con l’eventualità di nuove  azioni violente, costringendo gli armeni a rinunciare alle loro richieste,  era lo scopo del crimine.  
Colpiscono le dimensioni e l’impunità, la crudeltà e il cinismo  con i quali fu perpetrato. 
Per un approfondimento storico  vi segnaliamo il volume
La tragedia di Sumgait. 1988. Un pogrom di armeni nell'Unione Sovietica (2013, pag. 208, Edizione: Guerini e Associati).

giovedì 11 febbraio 2016

La cantante armena nella commedia di Verdone

E' stata una piacevole sorpresa l'interpretazione della giovane cantante lirica armena a fianco di Carlo Verdone nella commedia  L'abbiamo fatta grossa",  da lui diretta. 

Anna Kasyannei panni di una giovane barista armena che sogna di diventare una cantante lirica, fa da spalla perfetta all'attore romanoconquistando il pubblico con la sua esuberanza e una comicità fisica spontanea, inedita per una debuttante. 
Così la cantante armena racconta il suo incontro con Carlo Verdone:
“Qualche anno fa abbiamo lavorato insieme in un film/opera, la favola di Cenerentola musicata da Gioachino Rossini, in cui Verdone era il regista. Mi ha detto di essere stato colpito dalla mia energia e mi ha promesso che mi avrebbe fatto lavorare nel suo prossimo film”. Dopo molti mesi, quando ormai non ci pensava nemmeno più, è arrivata la telefonata per annunciarle che era nel cast. “Carlo è un grande comico ma è stato anche un grande sostegno per me – ammette ancora – e lavorare con lui è stato divertentissimo. Mi sono trovata davvero bene. C’è stata una bellissima alchimia generale tra tutti gli attori e il team della produzione”. (La Tribuna Sanmarinese, 29.01.2016)


















lunedì 4 gennaio 2016

Seminario sulla lettura grafologica dell'alfabeto armeno

SABATO 9 GENNAIO 2016, ORE 9.15 - 13.30 
Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi 
Via Caetani 32, Roma
L'ENIGMA DELL'ALFABETO ARMENO 
TRA VISIONE E REALTÀ

   Inserito nel contesto delle commemorazioni mondiali per il Centenario del Genocidio Armeno e organizzato in collaborazione con ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi) – che mette a disposizione la sala e i materiali d’archivio di musica e canti monodici armeni – il seminario è incentrato sulla lingua armena, trascritta in alfabeto tra il 405 e il 406 d.C. ad opera del monaco armeno Mesrop Mashtots. 
  Due temi s’intrecciano in questo seminario: come dalla lettura grafologica dell’alfabeto armeno sia possibile individuare le caratteristiche culturali del suo popolo, e come gli strumenti grafologici permettano di individuare, in un armeno che vive in Italia, l’armonizzazione degli aspetti “italiani” e “armeni” della propria identità.    Leggi tutto

  
L'alfabeto armeno
Il seminario è gratuito e gode di n.3 crediti formativi AGI (Associazione Grafologica Italiana). Verrà rilasciato un attestato di presenza a chi lo      richieda. 
È gradita prenotazione a: info@tenera-mente-onlus.org
Per info: 338 856 0762 oppure 377 2766866.
PRESENTAZIONE
PROGRAMMA