Casamassima è il terzo comune di Puglia che getta un ponte di solidarietà con i fratelli armeni.
Un ponte per il quale si erano gettate le basi il 25 gennaio con le celebrazioni del grande poeta Hrand Nazariantz.
>>> http://minimainformazione.com/nel-vicolo-di-hrand-commemorazione-del-poeta-armeno-che-sposo-una-casamassimese
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Questo il testo dell'ordine del giorno approvato.
Il consigliere Francesco Laricchia propone all’approvazione del Consiglio Comunale il seguente ordine del giorno:
"Il Consiglio Comunale di Casamassima
PREMESSO che
• nel Comune di Casamassima ha vissuto in esilio per lunghi anni il poeta armeno Hrand Nazariantz al quale, il 25 gennaio scorso, in occasione del 50° anniversario della scomparsa, è stata conferita la cittadinanza onoraria alla memoria nel corso di una cerimonia alla quale, tra gli altri, hanno partecipato
- il Console della Repubblica di Armenia Prof. Pietro Kuciukian che ha portato il saluto dell’Ambasciatore d’Armenia S. E. Rouben Karapetian
- il Prof. Baykar Sivalzian - Presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia
- la Prof.ssa Yeghis Keheyan e la Dott.ssa Rita Pabis – rispettivamente Presidente e Segretaria dell’Associazione Comunità Armena di Roma e del Lazio
- l’ Arch. Vahè Vartanian – dell’Associazione di amicizia Italo-Armena ZATIK
cerimonia al termine della quale, dopo l’inaugurazione di una targa commemorativa posizionata sulla facciata del Palazzo Municipale, è stata aperta e visitata l’umile dimora del poeta armeno nel borgo antico del comune
• gli armeni sono un popolo le cui terre d’origine, un tempo dieci volte più estese dell’attuale Repubblica d’Armenia, nel corso dei millenni sono state contese da vari Imperi;
• all’inizio del XIX secolo, il popolo armeno si trovò diviso tra l’impero Russo e quello Ottomano, da antica data in lotta fra loro. L’impero Ottomano nel 1895 ordinò l’esecuzione di 300.000 armeni e nel 1909 i massacri ripresero grazie all’ascesa del movimento "Giovani Turchi", in nome della purezza razziale ottomana;
• durante la Prima Guerra Mondiale, tra il 1914 e il 1915, il Comitato Centrale del Partito Unione e Progresso decise lo sterminio sistematico degli armeni. La prima operazione di "pu1izia etnica" scientificamente deliberata ed organizzata da un governo, e messa in opera da esercito, polizia, magistratura ed unita operative segrete;
• il tragico bilancio di quel piano criminale risultò nello sterminio di circa un milione e mezzo di armeni, eliminati nelle maniere più atroci; i due terzi della popolazione armena residente nei territori dell’Impero Ottomano venne soppressa, e circa 100.000 bambini vennero prelevati ed allevati da famiglie turche e curde, smarrendo la propria fede e la propria lingua; praticamente fu il primo genocidio scientifico del secolo scorso che, a causa del colpevole silenzio delle potenze di allora e di oggi, ha causato altri genocidi;
• la caduta del regime ottomano e la nascita della Repubblica di Turchia non cambiò la situazione: tra il 1920 e il 1922 con l’attacco alla Cilicia Armena ed il massacro di Smirne, il nuovo governo, in sostanza, portò a compimento il genocidio;
• il negazionismo della Shoah è punibile dalla legge (Gayssot) mentre la punibilità del negazionismo del Metz Yeghern (così gli armeni chiamano la pagina più tragica della loro storia), è considerata solo limitazione della libertà di parola;
CONSIDERATO CHE
• le Stato Turco si rifiuta categoricamente di riconoscere ufficialmente il genocidio degli armeni, al contrario di quanto hanno fatto Germania ed Austria riconoscendo il genocidio degli ebrei.
• il 18 giugno 1987 il Parlamento Europeo ha affermato che la Turchia non può diventare Stato membro dell’Unione Europea senza aver prima riconosciute la responsabilità di tale genocidio;
• le istituzioni pubbliche degli Stati, ivi compresa l’Italia, hanno il dovere di proclamare con forza e ricordare questa verità storica, riconoscendo ufficialmente quel tragico genocidio;
• la Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’ONU nel 1985, il Parlamento Europeo nel 1987, altri numerosi Paesi (e la stessa Corte Marziale Ottomana fin dal 1919) e l’Ita1ia, negli anni 1997-1998,attraverso numerosi Consigli Comunali di varie città: Roma, Milano, Genova, Firenze, Venezia, Padova, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Treviso, Cesena, Taranto, Viterbo, Pavia, Rieti; nonché di numerosi comuni: Camponogara (VE), Castelsilano (KR), Conselice (RA), Cotignola (RA), Fusignano (RA), Lugo (RA), Faenza (RA), Russi (RA), Sant’Agata sul Santerno (RA), Solarolo (RA), Bagnocavallo (RA), Massa Lombarda (RA), Feltre (BL), lmola (BO), Thiene (V1), Asiago (VI), Ponte di Piave (TV), Villafranca Padovana (PD), Salgareda (TV), Belluno (BL), Mira (VE), Udine (UD), Bertiole (UD), Montorso Vicentine (V1), Monteforte d’Alpi (VA), Sanguinetto (VA), Zenson di Piave (TV), Mogliano Veneto (TV), Vigevano (PV), Cavallino (LE), così come pure il consiglio Regionale della Lombardia, hanno riconosciuto formalmente lo sterminio del popolo armeno come genocidio;
• nel novembre del 2000 la Camera dei Deputati ha riconosciuto il genocidio armeno approvandouna mozione che impegnava il Governo Italiano, a propria volta, a riconoscere lo stesso sterminio;
• ll Pontefice Giovanni Paolo II ha ricevuto in Vaticano il Patriarca degli Armeni, ricordando quel genocidio che tanti martiri ha creato nel clero e nella popolazione
• il patrimonio architettonico cristiano armeno, presente in Turchia in modo significativo versa oggi in uno stato di degrado tale da destare viva preoccupazione in tutti i maggiori esperti internazionali del settore (a tutt’oggi avvengono ancora requisizioni e profanazioni degli edifici di culto cristiano appartenuti agli armeni);
PRESO ATTO
che le sterminio del popolo armeno è stato riconosciuto come un genocidio anche dalla sottocommissione dei Diritti dell’Uomo dell’O.N.U. nel 1985;
CON VOTI UNANIMI
riconosce come genocidio lo sterminio del popolo armeno come esposto in premessa esprimendo la propria condanna per le violenze perpetrate e, al contempo, impegna il Sindaco e la Giunta a:
• esprimere piena solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili
• porre in essere ogni possibile iniziativa volta a diffondere i drammatici trascorsi storici della popolazione armena;
• intervenire presso gli organismi preposti alla cura ed alla salvaguardia dei monumenti artistici, storici e di culto, affinché vengano sollecitati e responsabilizzati i Governi, specificamente quello Turco, nei cui territori si trova il patrimonio architettonico cristiano - armeno che versa in stato di grave degrado
• invitare il Parlamento Europeo ad attivarsi affinché la Turchia, candidata a far parte dell’Unione Europea, riconosca formalmente e condanni il genocidio del popolo armeno
• sostenere ogni iniziativa utile alla riconciliazione tra Turchia e Armenia ed al superamento delle ferite della Storia.