lunedì 30 aprile 2012

Casamassima riconosce il genocidio degli armeni

Un altro comune italiano, a pochi giorni dal  97° anniversario del genocidio del popolo armeno  riconosce come tale lo sterminio degli armeni negli anni 1895-1922  in Turchia,  con un'unanime votazione svoltasi  27 aprile nel corso del Consiglio Comunale di Casamassima.
Casamassima è il terzo comune di Puglia che getta un ponte di solidarietà con i fratelli armeni.
Un ponte per il quale si erano gettate le basi il 25 gennaio con le celebrazioni del grande poeta Hrand Nazariantz. 
>>> http://minimainformazione.com/nel-vicolo-di-hrand-commemorazione-del-poeta-armeno-che-sposo-una-casamassimese


Questo il testo dell'ordine del giorno approvato.
Il consigliere Francesco Laricchia propone all’approvazione del Consiglio Comunale il seguente ordine del giorno:

"Il Consiglio Comunale di Casamassima
PREMESSO che
• nel Comune di Casamassima ha vissuto in esilio per lunghi anni il poeta armeno Hrand Nazariantz al quale, il 25 gennaio scorso, in occasione del 50° anniversario della scomparsa, è stata conferita la cittadinanza onoraria alla memoria nel corso di una cerimonia alla quale, tra gli altri, hanno partecipato

- il Console della Repubblica di Armenia Prof. Pietro Kuciukian che ha portato il saluto dell’Ambasciatore d’Armenia S. E. Rouben Karapetian

- il Prof. Baykar Sivalzian - Presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia

‎- la Prof.ssa Yeghis Keheyan e la Dott.ssa Rita Pabis – rispettivamente Presidente e Segretaria dell’Associazione Comunità Armena di Roma e del Lazio

- l’ Arch. Vahè Vartanian – dell’Associazione di amicizia Italo-Armena ZATIK

cerimonia al termine della quale, dopo l’inaugurazione di una targa commemorativa posizionata sulla facciata del Palazzo Municipale, è stata aperta e visitata l’umile dimora del poeta armeno nel borgo antico del comune

• gli armeni sono un popolo le cui terre d’origine, un tempo dieci volte più estese dell’attuale Repubblica d’Armenia, nel corso dei millenni sono state contese da vari Imperi;
• all’inizio del XIX secolo, il popolo armeno si trovò diviso tra l’impero Russo e quello Ottomano, ‎da antica data in lotta fra loro. L’impero Ottomano nel 1895 ordinò l’esecuzione di 300.000 armeni ‎e nel 1909 i massacri ripresero grazie all’ascesa del movimento "Giovani Turchi", in nome della purezza razziale ottomana;

• durante la Prima Guerra Mondiale, tra il 1914 e il 1915, il Comitato Centrale del Partito Unione e Progresso decise lo sterminio sistematico degli armeni. La prima operazione di "pu1izia etnica" scientificamente deliberata ed organizzata da un governo, e messa in opera da esercito, polizia, magistratura ed unita operative segrete;

• il tragico bilancio di quel piano criminale risultò nello sterminio di circa un milione e mezzo di armeni, eliminati nelle maniere più atroci; i due terzi della popolazione armena residente nei territori dell’Impero Ottomano venne soppressa, e circa 100.000 bambini vennero prelevati ed allevati da famiglie turche e curde, smarrendo la propria fede e la propria lingua; praticamente fu il primo ‎genocidio scientifico del secolo scorso che, a causa del colpevole silenzio delle potenze di allora e di oggi, ha causato altri genocidi;

• la caduta del regime ottomano e la nascita della Repubblica di Turchia non cambiò la situazione: tra il 1920 e il 1922 con l’attacco alla Cilicia Armena ed il massacro di Smirne, il nuovo governo, in sostanza, portò a compimento il genocidio;

• il negazionismo della Shoah è punibile dalla legge (Gayssot) mentre la punibilità del negazionismo del Metz Yeghern (così gli armeni chiamano la pagina più tragica della loro storia), è considerata solo limitazione della libertà di parola;


CONSIDERATO CHE
• le Stato Turco si rifiuta categoricamente di riconoscere ufficialmente il genocidio degli armeni, al contrario di quanto hanno fatto Germania ed Austria riconoscendo il genocidio degli ebrei.
• il 18 giugno 1987 il Parlamento Europeo ha affermato che la Turchia non può diventare Stato ‎membro dell’Unione Europea senza aver prima riconosciute la responsabilità di tale genocidio;
• le istituzioni pubbliche degli Stati, ivi compresa l’Italia, hanno il dovere di proclamare con forza e ricordare questa verità storica, riconoscendo ufficialmente quel tragico genocidio;
• la Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’ONU nel 1985, il Parlamento Europeo nel 1987, altri numerosi Paesi (e la stessa Corte Marziale Ottomana fin dal 1919) e l’Ita1ia, negli anni 1997-1998,attraverso numerosi Consigli Comunali di varie città: Roma, Milano, Genova, Firenze, Venezia, Padova, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Treviso, Cesena, Taranto, Viterbo, Pavia, Rieti; nonché di numerosi comuni: Camponogara (VE), Castelsilano (KR), Conselice (RA), Cotignola (RA), Fusignano (RA), Lugo (RA), Faenza (RA), Russi (RA), Sant’Agata sul Santerno (RA), Solarolo (RA), Bagnocavallo (RA), Massa Lombarda (RA), Feltre (BL), lmola (BO), Thiene (V1), Asiago (VI), Ponte di Piave (TV), Villafranca Padovana (PD), Salgareda (TV), Belluno (BL), Mira (VE), Udine (UD), Bertiole (UD), Montorso Vicentine (V1), Monteforte d’Alpi (VA), Sanguinetto (VA), Zenson di Piave (TV), Mogliano Veneto (TV), Vigevano (PV), Cavallino (LE), così come pure il consiglio Regionale della Lombardia, hanno riconosciuto formalmente lo sterminio del popolo armeno come genocidio;
• nel novembre del 2000 la Camera dei Deputati ha riconosciuto il genocidio armeno approvandouna mozione che impegnava il Governo Italiano, a propria volta, a riconoscere lo stesso sterminio;‎
• ll Pontefice Giovanni Paolo II ha ricevuto in Vaticano il Patriarca degli Armeni, ricordando quel ‎genocidio che tanti martiri ha creato nel clero e nella popolazione
‎• il patrimonio architettonico cristiano armeno, presente in Turchia in modo significativo versa oggi ‎in uno stato di degrado tale da destare viva preoccupazione in tutti i maggiori esperti internazionali ‎del settore (a tutt’oggi avvengono ancora requisizioni e profanazioni degli edifici di culto cristiano ‎appartenuti agli armeni);‎
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‎PRESO ATTO
che le sterminio del popolo armeno è stato riconosciuto come un genocidio anche dalla ‎sottocommissione dei Diritti dell’Uomo dell’O.N.U. nel 1985;
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‎CON VOTI UNANIMI
riconosce come genocidio lo sterminio del popolo armeno come esposto in premessa esprimendo la ‎propria condanna per le violenze perpetrate e, al contempo, impegna il Sindaco e la Giunta a:
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‎• esprimere piena solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica ‎e per la difesa dei suoi diritti inviolabili
‎• porre in essere ogni possibile iniziativa volta a diffondere i drammatici trascorsi storici della ‎popolazione armena;
‎• intervenire presso gli organismi preposti alla cura ed alla salvaguardia dei monumenti artistici, ‎storici e di culto, affinché vengano sollecitati e responsabilizzati i Governi, specificamente quello ‎Turco, nei cui territori si trova il patrimonio architettonico cristiano - armeno che versa in stato di ‎grave degrado
‎• invitare il Parlamento Europeo ad attivarsi affinché la Turchia, candidata a far parte dell’Unione ‎Europea, riconosca formalmente e condanni il genocidio del popolo armeno
‎• sostenere ogni iniziativa utile alla riconciliazione tra Turchia e Armenia ed al superamento delle ‎ferite della Storia. 

lunedì 16 aprile 2012

IN RICORDO DEL 24 APRILE

GIOVEDI 19 APRILE 2012 | ORE 11.30 - 13.30
I.I.S. "San Benedetto" | Via Mario Siciliano, 4 - 04010 Borgo Piave - Latina


L’Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio commemorerà il 97° anniversario del genocidio con un'iniziativa presso l’Istituto professionale di stato per l'agricoltura e l'ambiente "San Benedetto" di Borgo Piave , Latina.

Parteciperà il Prof. Marco Bais con un intervento dal titolo:                          “Gli Armeni in Anatolia: genocidio di una civiltà”. 
Seguirà un breve concerto di musiche armene del tenore armeno Garush Vardanian, e inoltre sarà allestita una mostra fotografica dedicata al genocidio.


venerdì 6 aprile 2012

Consigli di lettura




L'anno scorso sono stati pubblicati in Italia due libri che affrontano la questione del Nagorno-Karabakh:

 “Il problema del Karabakh – il faticoso percorso verso la libertà e l’indipendenza” - Roma, Studio 12, 2011.
Autore: Nikolay Hovhannisyan, membro corrispondente dell’Accademia delle Scienze della Repubblica d’Armenia. 

"Le ragioni del Karabakh: storia di una piccola terra e di un grande popolo"- & MyBook, 2010.
Autore: Emanuele Aliprandi, responsabile Akhtamar on line, co-curatore del “Premio giornalistico Hrant Dink”. 

La doppia presentazione si era tenuta il 25 maggio del 2011 con gli sforzi congiunti dell'Ambasciata della RA in Italia e la Società italiana per l'Organizzazione internazionale (SIOI), patrocinata dal Ministero degli Esteri italiano. 

lunedì 2 aprile 2012

Sulla scia dell'incontro

All'interno della seicentesca Sala Borromini, adornata dai preziosi antichi volumi della Biblioteca Vallicelliana, si è tenuto l’incontro con Antonia Arslan per il suo ultimo lavoro Il libro di Mush.
Ha aperto la serata  il presidente della nostra associazione, Yeghis Keheyan, con un breve excursus storico culturale sui manoscritti armeni.
E’ seguito un dialogo fra la scrittrice e la giornalista di Repubblica Brunella Schisa, impostato in forma di amichevole intervista, inframmezzata dalla lettura di alcuni passi del libro da parte dell’attrice Loredana Martinez.
Il pubblico, affascinato e emozionato, ha seguito  passo dopo passo gli sviluppi di questa incredibile storia del libro di Mush, rendendosi ancora una volta conto  della grande forza vivificatrice della scrittura. 

Qui sotto troverete alcune immagini rappresentative dell’evento.

(da sinistra) Loredana Martinez, Antonia Arslan e Brunella Schisa


Intervento di Yeghis Keheyan