venerdì 28 settembre 2012

Il pianista armeno al Festival di Musica Contemporanea


Il 5 ottobre prossimo avrà inizio la 33a edizione delFestival di Musica Contemporanea  dal titolo  "Nuovi Spazi Musicali" curato e diretto dalla compositrice Ada Gentile. La rassegna è stata organizzata con la preziosa collaborazione dell'Accademia di Ungheria, dell'Accademia Americana, dell'Istituto Polacco, delle Ambasciate di Israele, Armenia e Ucraina, nonché con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e dell'Assessorato alla Politiche Culturali e Centro Storico del Comune di Roma. 
L'edizione di quest'anno si articolerà in 5 concerti che si terranno a Palazzo Falconieri, Palazzo Blumensthil e Villa Aurelia, con ingresso libero.
I concerti verranno trasmessi in live streaming da Radio CEMAT. 

Nell'ambito di questa importante rassegna, siamo lieti di segnalare che sarà ospite di questa rassegna il giovane pianista armeno Hayk Melikyan che eseguirà opere in prima italiana di tre autori armeni, insieme ad opere di compositori polacchi e italiani.

Lunedì 15 Ottobre 2012  ore 20.30  
Istituto Polacco, Via Vittoria Colonna 1, Roma
Pianista Hayk Melikyan (ARMENIA)
Musiche di Nicolosi, Mirigliano, Ananyan, Shahrimanyan, Sargsyan, Gorecki, Widlak.

INGRESSO LIBERO


mercoledì 26 settembre 2012

UNO DEI GRANDI

Oggi ricorrono i 143 anni dalla nascita del vardapet Komitas, il più grande compositore e maestro di coro, etnografo e pedagogo, cantante e musicologo del popolo armeno, considerato il fondatore della composizione musicale armena.

Al secolo Sogomon Sogomonian,  nacque il 26 ottobre del 1869 a Kutina in Anatolia (attuale Turchia). Ebbe un’infanzia infelice e piena di sofferenze. Perse la madre quando aveva meno di un anno e il padre che ne aveva 11. Il piccolo Sogomon  aveva ereditato dalla madre,  tessitrice di tappeti e dal padre, calzolaio che componeva anche canzoni, una bellissima voce. Proprio grazie a questa dote a 12 anni fu selezionato tra gli altri 20 orfani per essere mandato a studiare al Seminario Teologico Gevorkyan della città di Echmiadzin (santa sede della Chiesa Armena Apostolica), l’evento che cambiò definitivamente il corso della sua vita. 
Negli anni 1881-83 si specializzò nello studio della musica sacra armena, raccolse i canti della tradizione popolare di varie zone dell’Armenia contadina. Nel 1890 divenne sacerdote, prendendo il nome di Komitas (il catholikos armeno del VII sec, poeta e autore di sharakan, inni religiosi). Nel 1895 ricevette il titolo di vardapet - archimandrita. Nel 1896 studiò composizione e teoria musicale a Berlino (presso il Conservatorio di R.Schmidt e l’Università Friedrich Wilhelm). Nel 1899 dopo aver acquisito a Berlino il titolo di dottore in musicologia tornò a Echmiadzin e divenne maestro di canto del seminario, dove assunse anche la direzione del  coro polifonico maschile. Girò in  lungo e in largo varie regioni d’Armenia, raccogliendo e registrando i canti e i balli di tradizione popolare armena, nonché persiana, curda e turca. Diede alla pubblicazione circa 3000 canti, molti nella trasposizione per l’esecuzione polifonica.
Nel 1910 Komitas si stabilì a Costantinopoli. Oltre alla sua attività di compositore, si esibì anche come maestro di coro e cantante, a Costantinopoli,  nelle altre città dell’impero ottomano e in Egitto. Il 17 e 18 aprile 1915 nella chiesa armena del quartiere di Galata di Costantinopoli fu eseguita una delle opere più grandiose del maestro, Patarag – Liturgia
La successiva rappresentazione, programmata per il 3 maggio, non ci sarebbe stata. Il 24 aprile Komitas insieme agli altri intellettuali armeni fu arrestato e deportato nella località Chankiri dell’Anatolia centro-settentrionale. Sulla strada della deportazione  il maestro divenne testimone della tragedia del proprio popolo, che gli fece perdere l’equilibrio mentale. Per l’intercessione di alcuni notabili turchi fu riportato a Costantinopoli e internato nell’ospedale militare. 
Trascorse il resto della vita (1919-1935) nella clinica psichiatrica di Villejuif, vicino a Parigi, dove morì nel 1935. 
L’anno successivo le ceneri furono trasportate a Yerevan e sepolte al Pantheon di illustri personaggi del mondo dell’arte. Non meno tragico fu il destino del suo patrimonio musicale. La maggior parte della produzione fu distrutta o dispersa. 
Negli anni ‘50 i suoi manoscritti furono trasferiti da Parigi a Yerevan.
Komitas incanalò la musica nazionale armena nella corrente della musica europea. Era il primo non europeo ad essere ammesso alla società internazionale di musica di cui era un cofondatore. 
Tenne molte conferenze  in Europa, in Turchia e in Egitto facendo così conoscere la musica armena sia popolare che sacra.
E’ prezioso il suo apporto al folclore mondiale e al patrimonio della musica sacra orientale. I suoi studi teorici e la produzione musicale influenzarono in maniera rilevante i processi evolutivi delle culture musicali degli altri popoli orientali.

martedì 25 settembre 2012

Consigli di lettura

The Sandcastle girls (Le ragazze del Castello di sabbia): Il romanzo di Chris Bohjalian che da alcuni mesi si trova in testa alle classifiche USA. 
 "...una storia d'amore, una lezione di storia, una storia in sé..." scrive  Amy Drscoll, l'editore di Miami Herald.

Vi proponiamo la sinossi del romanzo, nella speranza di poterlo leggere un giorno  anche nella versione italiana:

Quando Elisabetta Endicott arriva ad Aleppo in Siria, ha il diploma di un corso intensivo in scienze infermieristiche del prestigioso Mount Holyoke College del Massachussets e una conoscenza molto elementare della lingua armena.
Siamo nel 1915 e lei fa la volontaria per conto dell’associazione Amici dell'Armenia fondata a Boston per fornire cibo e assistenza medica ai rifugiati armeni scampati al genocidio.  Elizabetta stringe amicizia con Armen, un giovane ingegnere armeno che ha perso la moglie e la figlioletta. Presto Armen lascia Aleppo e parte alla volta dell’Egitto per arruolarsi nell'esercito britannico da dove inizia a scrivere lettere a Elisabetta. Lì si rende conto di essersi innamorato della ricca e giovane americana così diversa dalla moglie che ha perso.
Ci trasferiamo ai giorni nostri, dove incontriamo Laura Petrosian, una scrittrice che abita alla periferia di New York. Anche se la casa dei suoi nonni Pelham è stata affettuosamente soprannominata "L'ala ottomana", Laura non ha mai dato molta impoprtanza alle sue origini armene. Ma quando riceve la telefonata di un vecchio amico che sostiene di aver visto su un giornale la foto della nonna di Laura che promuove una mostra in un museo di Boston, Laura intraprende un viaggio a ritroso nella storia della sua famiglia. Un viaggio che rivelerà amori, perdite e un segreto straziante rimasto sepolto per generazioni.

venerdì 21 settembre 2012

La Terza Repubblica Armena

Oggi, il  21 settembre, il popolo armeno festeggia la sua indipendenza.


Esattamente 21 anni fa è nata la Terza Repubblica Armena.  A conclusione di quasi un secolo denso di avvenimenti,  drammatici e decisivi per la storia degli Armeni.
Ripartiamo dal 1988, l’anno che ha segnato profondamente non solo il destino dell’allora Repubblica Sovietica Armena, ma anche di una superpotenza quale  l’Unione Sovietica. Proprio in quell’anno iniziò il primo e più vasto movimento politico  nell’enclave armena  dell’ Azerbaigian sovietico, ovvero la regione  dell’Artzakh, conosciuta come Nagorno Karabakh (nella traslitterazione dal russo).
La popolazione armena dell’Artzakh, che aspirava ad unirsi all’Armenia sovietica, dalla quale  era stata forzatamente strappata nel 1921 a causa della politica filo turca di Stalin, ebbe il totale sostegno dei suoi vicini fratelli.
Gli Armeni, quindi, forti della loro coscienza nazionale e carichi di spirito di autodeterminazione, si unirono in una lotta democratica congiunta che si concluse nell’Armenia sovietica col rovesciamento del potere comunista e la formazione politica di nuove forze democratiche. In base al referendum del 21 settembre del 1991 l’ex Armenia sovietica fu proclamata stato indipendente. In ottobre fu eletto il primo presidente della Terza Repubblica. 
Bisognava aspettare il dicembre dello stesso anno per assistere al definitivo disfacimento dell’Unione Sovietica e quindi alla fine di un’epoca.
Mentre nel 1992 la libera manifestazione di volontà della popolazione dell’Artzakh di costituirsi in entità autonoma,  scatenò la guerra contro l’Azerbaigian, terminata con il cessate il fuoco nel 1994.

Festeggiamo con questo emozionante flash mob realizzato a Yerevan con la partecipazione dell'Orchestra Filarmonica della Repubblica d'Armenia
http://www.youtube.com/watch?v=rOeiDGcEPwE&feature=youtu.be

giovedì 20 settembre 2012

La censura dell'Ambasciata dell'Azerbaigian

Riteniamo doveroso divulgare il seguente comunicato stampa dell'Associazione Xenia Ensemble.

                                  COMUNICATO STAMPA

L’Associazione Ensemble Xenia rende noto che un progetto inserito nella rassegna EstOvest di quest'anno dedicato alla musica dell'Azerbaijan e alle sue relazioni con la pizzica salentina, non potrà essere prodotto e realizzato.
   Lo scorso 27 agosto infatti, l’Ambasciata dell’Azerbaijan a Roma, tramite il compositore italiano che stava seguendo il progetto, ci ha fatto sapere che non avrebbe confermato il contributo economico in un primo tempo accordato e, ancor più grave, ha posto il divieto alla compositrice e al musicista di quel paese di partecipare al progetto per il quale erano già previste due date il 23 e il 25 novembre, rispettivamente a Torino, Teatro Baretti e a Savona, Teatro Sacco.
Il senso di questa “censura” è stato motivato come segue: 
Il contributo non sarà più destinato all'Associazione Xenia in quanto dopo aver valutato e controllato scrupolosamente il loro profilo attraverso le fonti online reperite si è constatato:
- una continua collaborazione negli anni con musicisti armeni;
- la collaborazione con un suonatore di "duduk";
- un concorso per compositori armeni nel 2012;
- la presenza di un musicista con cognome armeno nell' ensemble 
- l'iscrizione a vari siti internet di cultura armena in qualità di "Amici 
degli armeni".
Inoltre sarà vietata attraverso lo Stato dell'Azerbaijan la partecipazione ai progetti dell'Associazione Xenia a tutti i musicisti azeri coinvolti.

L’Associazione Xenia è composta da musicisti che credono nel dialogo tra popoli ed etnie diverse attraverso la musica e il confronto tra diverse culture e generi d’arte. Il Festival EstOvest nell’arco degli anni ha ospitato artisti provenienti dall’Algeria, Armenia, Azerbaijan, Cina, Egitto, Estonia, Francia, Germania, Georgia, Giappone, Inghilterra, Iran, Marocco, Olanda, Palestina,  Romania, Russia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Uzbekistan e negli ultimi anni ha dedicato il concorso per giovani compositori ad un diverso paese ogni anno: Italia, Marocco, Egitto, Armenia.

Il Festival EstOvest gode del sostegno della Compagnia di San Paolo e della Regione Piemonte, del patrocinio della Città di Torino e della massima stima da parte di artisti e musicisti a livello nazionale ed internazionale.

Riteniamo doveroso mantenere la nostra assoluta indipendenza e libertà di espressione artistica e per questa ragione in risposta all’Ambasciata dell'Azerbaijan, alla quale abbiamo inviato la nostra protesta, il programma originale dedicato all’Azerbaijan verrà sostituito da un programma dedicato a John Cage, l’artista che più di qualsiasi altra figura del ‘900 ha fatto della libertà artistica una vera missione personale.   

Esprimiamo la nostra solidarietà AGLI ARTISTI  azeri ed armeni offesi da questa vicenda e la nostra volontà di non lasciarci intimorire da chi pensa che le contingenze politiche possano riguardare l'arte e la musica in particolare. 

Torino, 20 settembre 2012

Per informazioni:
Simona Savoldi, ufficio stampa – press@xeniaensemble.it

Alessandra Sciabica, direzione organizzativa – alessandra.sciabica@gmail.com



lunedì 17 settembre 2012

L'oro negli Scacchi


Si è svolta dal 27 agosto al 10 settembre  2012 a Istanbul (Turchia) la 40a Olimpiade degli Scacchi, l’evento più importante dopo il Campionato del Mondo. 
Organizzata dalla FIDE, la Fédération Internationale des Échecs, ha visto partecipare circa 1400 giocatori, suddivisi in 157 squadre nel torneo open e 127 nel torneo femminile.
La squadra armena, composta da Levon Aronian (testa di serie numero 2 del ranking mondiale e oro nella prima scacchiera), Sergei Movsesian, Vladimir Akopian, Gabriel Sargissian e Tigran L. Petrosian è riuscita nuovamente a entusiasmare i suoi fans, conquistando l'oro nel torneo open. 
E' alla sua quarta vittoria, dopo l'oro olimpico nel 2006 e 2008 e nei Mondiali del 2011. 
Qui sotto troverete brevi schede tecniche dei campioni armeni.

venerdì 14 settembre 2012

Il Papa riceve il Catholicos Garegin II


Al termine dell'udienza generale mercoledi' scorso, 12 settembre,  nello studio dell'Aula Paolo VI, il Papa Benedetto XVI ha ricevuto Garegin II, Patriarca supremo e Catholicos di tutti gli Armeni.
Fonte: il quotidiano L'Osservatore Romano. 

Messe in rito Apostolico Armeno a Roma


Dopo le trascorse vacanze, riprendiamo i nostri contatti con una lieta notizia:
la storica chiesa armena di San Biagio della Pagnotta (Surp Vlas in armeno) in Via Giulia 10, riapre le porte ai fedeli domenica 16 settembre alle ore 11.00 per partecipare alla Santa Messa in rito Armeno Apostolico e alla benedizione dell’uva, officiata dal Rev. Padre Garnik Mkhitarian che invita tutti a questa celebrazione.

Padre Garnik è stato nominato Pastore delle Anime (Hokevor Hoviv in armeno) dal Supremo Patriarca e Catolicos di Tutti gli Armeni S.S. Garegin II, il quale con la sua lettera n. 1447 del 14 settembre 2012, lo ha incaricato di essere il Parroco di tutti i fedeli Apostolici Armeni di Roma.