sabato 28 maggio 2016

La Festa della Prima Repubblica di Armenia

Nel maggio del 1918 le forze regolari e i volontari armeni hanno trionfato nella battaglia di Sardarapat contro le forze turche, nettamente superiori in numero, nella lotta per la vita e la morte, impedendo l'invasione della capitale Yerevan. 

Memoriale della battaglia
La vittoria ha permesso alla nazione di ripristinare la statualità persa secoli prima. Esattamente 98 anni fa, il Consiglio Nazionale armeno a Tbilisi ha dichiarato l’indipendenza dell’Armenia e l'istituzione della Prima Repubblica di Armenia. 
"Con la caduta dell’integrità politica della Transcaucasia e la dichiarazione di indipendenza della Georgia e dell'Azerbaigian, il Consiglio Nazionale armeno si è dichiarato autorità suprema e unica delle province armene", questa è proprio la formulazione della Dichiarazione di Indipendenza di Armenia.
 È prezioso il ruolo della prima Repubblica di Armenia nella creazione degli organi di amministrazione statale. Purtroppo, la sua vita fu breve: l'Armenia ha perso la sua indipendenza a seguito dell'invasione dell'Armata Rossa della Russia sovietica il 2 dicembre 1920. 
 I festeggiamenti principali del 28 maggio tradizionalmente si svolgono nella località Sardarapat, che perpetua la memoria degli eroi della nazione armena, che nel 1918 hanno impedito l'annientamento della nazione armena.






mercoledì 18 maggio 2016

Sayat-Nova, Canzoniere armeno

Giovedì 26 maggio ore 17.00
Biblioteca Europea - Via Savoia 13/15 - Roma

Presentazione della prima traduzione commentata dell'integrale dei 68 canti armeni dell'edizione Bakhch'inyan con l'aggiunta di due canti bilingui (armeno-azerì) e di un canto quadrilingue (armeno-azerì-georgiano e persiano). 

Interverranno:
Paola Mildonian, curatrice dell'edizione bilingue del libro
Corrado Bologna, docente universitario e filologo
La presentazione sarà intervallata da letture di poesie in italiano e in armeno, recitate dall’attore Sargis Galstyan.
A conclusione dell’evento il soprano Narine Jaghatspanyan  eseguirà alcuni canti di Sayat-Nova.

Sayat-Nova, il più grande trovatore caucasico del secolo XVIII,  fu l'unico che cantò nelle tre lingue del Caucaso e l'unico che  introdusse temi sociali accanto ai temi d'amore (o meglio sottesi ai temi d'amore). Poliglotta come molti armeni d'Oriente conosceva 5 lingue (russo e persiano compresi) e rappresenta ancor oggi la funzione che ebbero gli armeni dal Caucaso all'india e dalla Turchia all'Europa e sino all'America, nel discorso interculturale che cambiò il volto del mondo tra Sette e Ottocento.