venerdì 25 aprile 2014

ROMA 24 APRILE

Il 24 aprile a  Roma, nella Chiesa armena cattolica di San Nicola da Tolentino è stata celebrata la santa messa in suffragio delle vittime innocenti del Genocidio ameno.

Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti della chiesa cattolica, copta ortodossa, greca ortodossa e  cattolica maronita, nonché diplomatici, rappresentanti del corpo legislativo italiano e della società italiana.  












     In seguito, Card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le chiese Orientali della Santa Sede, e il rettore del Pontificio Collegio armeno di Roma, Mons. Kevork Noradounguian,  in prossimità del khachqar (stele commemorativa armena) posto nel cortile della chiesa, hanno officiato il requiem alle vittime del genocidio armeno. L’Ambasciatore armeno in Italia, Sargis Ghazaryan, presente alla cerimonia, nel suo discorso ha sottolineato l'importanza della memoria storica e della lotta contro il negazionismo.
Ai presenti è stato letto anche il messaggio del sindaco di Roma, Ignazio Marino
La cerimonia si è conclusa con la deposizione delle corone di fiori.
      Lo stesso giorno,  durante la sessione plenaria del Senato italiano, il Presidente del gruppo parlamentare di amicizia italo-armena, Sen. Emilia Grazia De Biasi, nel suo discorso ha reso omaggio alle vittime innocenti del genocidio armeno, affermando in particolare l'importanza della lotta contro la negazione del genocidio.
     Il Presidente della Commissione affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, ha inviato un messaggio per il 99° anniversario del genocidio  armeno in cui in particolare ha dichiarato:
"Ci sono molti modi per onorare la nostra storia, il primo dei quali è quello di mantenere la memoria. Oggi ci sentiamo profondamente vicini al popolo armeno nel ricordare il suo  genocidio, una delle pagine più grigie della storia moderna.
Tutti gli italiani, indipendentemente dal loro credo religioso, politico e culturale sono  a fianco degli armeni che hanno un ruolo importante nella storia  umana".

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