domenica 22 dicembre 2019
venerdì 13 dicembre 2019
Zara Pogossian riceve il prestigioso ERC Consolidator Grant
Carissimi soci e amici,
siamo
felici di annunciare che la Dott.ssa Zara Pogossian, nostra socia di
lunga data, nonché consigliera di Assoarmeni, ha ottenuto dall’European Reserach
Council (ERC) il finanziamento denominato “ConsolidatorGrant 2019” per il progetto di ricerca intitolato “ArmEn – Intreccio Armeno:
Rivisitazione delle esperienze interculturali nell’Eurasia medievale tra i
secoli IX ed il XIV”.
La
notizia è degna di nota, poiché è la prima
volta che la Comunità Europea (l’ERC fa parte delle iniziative che fanno
capo alla Comunità Europea) finanzia un progetto che presenza una fortissima qualificazione
armena.
L’ERC
ha riconosciuto al progetto, l’importanza insita nell’individuazione di un
metodo innovativo per lo studio dell’Armenia storica, situata al centro
dell’area delimitata dal Caucaso, dall’Anatolia e dalla Mesopotamia nel Nord
(C.A.M.), attraverso le fonti, la storia e la cultura armena.
Al
riconoscimento ottenuto dal progetto della Dott.ssa Pogossian, si accompagna un
finanziamento per il lavoro di ricerca che com’è noto, viene assegnato
dall’European Reserach Council (ERC) solo ai progetti di studio e di ricerca ritenuti
di altissima qualità, a livello internazionale. Infatti nel 2019, solo il 12%
dei progetti presentati in tutti i campi sono stati premiati, e tra i Direttori
dei progetti, solamente il 39% è rappresentato da donne.
Assoarmeni,
nel formulare i più sentiti auguri di buon lavoro alla nostra Zara Pogossian ed
al suo gruppo di ricerca, si congratula per il prestigioso riconoscimento
ottenuto ed auspica che dallo sviluppo di tale importante progetto di ricerca,
possano derivare ancor più importanti risultati a livello internazionale, per lo
studio della Storia e della Cultura Armena.
giovedì 28 novembre 2019
Lettera in riferimento alla visita del Premier Pashinyan a Roma
All’Ufficio Stampa del Primo Ministro della
Repubblica d’Armenia Nikol Pashinyan
Al Ministero degli Esteri della Repubblica d’Armenia
Al Dipartimento delle Relazioni internazionali e della Diaspora presso il Ministero dell'Istruzione, delle Scienze, della Cultura e dello Sport della Repubblica d'Armenia
All’Ambasciata della Repubblica d'Armenia in Italia
Qualcuno però ha preferito all’incontro degli armeni di Roma e del Lazio con il proprio premier, la visita al Pontificio Collegio armeno. Dal video e descrizione postati sulla pagina FB di questa istituzione apprendiamo che ad accoglierlo, accompagnato dai due Ambasciatori armeni con il loro personale di ambasciata, nella chiesa semideserta c’erano: il Rappresentante degli armeni cattolici l’arcivescovo Minassian, il Rettore del Pontificio Collegio armeno con i suoi studenti, le suore armene dell’Immacolata Concezione e i pochissimi armeni, evidentemente scelti dal padrone di casa.
Eppure, la numerosa e variegata comunità armena di Roma e del Lazio, pur avendo come nucleo la diaspora storica, è composta nella stragrande maggioranza proprio da cittadini armeni. Studenti, lavoratori, casalinghe, professionisti, disoccupati, giovani e non, che lontani dal proprio Paese, hanno sperato nel successo del movimento di protesta - intrapreso nella primavera del 2018 dall’allora leader dell’opposizione, oggi diventato il nostro Premier - certamente meritavano questo incontro al pari dei loro connazionali di Milano.
A rigor di cronaca va ricordata anche la visita in Italia del Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica Armena, Ararat Mirzoyan, avvenuta nel mese scorso. Quella volta l’incontro dell’alta carica istituzionale della Repubblica Armena con la comunità c’è stato, anche se con poche adesioni, dato che la comunicazione era apparsa esclusivamente sulla pagina FB dello stesso Pontificio Collegio. Si vuole pensare che allora si sia trattato solo di una omissione organizzativa. Tuttavia, questi due indizi lasciano intravedere un’intenzionalità nel selezionare il pubblico degli incontri e, più in generale, nell’adottare determinate scelte.
Quest’ultima, ambigua e poco trasparente ha giustamente suscitato sconcerto e disappunto nella comunità armena e in primis, nei suoi giovani, che hanno trovato sfogo sul sito del quotidiano online armdaily.am, imputando all’ambasciata il mancato appuntamento e ricordando anche come le loro manifestazioni della scorsa primavera in favore dell’attuale Premier, hanno indotto la rappresentanza diplomatica non ad un tentativo di dialogo, ma alla richiesta dell’intervento della Polizia Italiana.
Senza soffermarsi sulla lettera di protesta e la sua smentita (leggi), arrivata a nome del Consiglio della Comunità Armena di Roma, con tanto di minaccia di denuncia, vogliamo far notare che nessuna organizzazione, associazione o unione, operante sul territorio romano, può pensare di rappresentare tutta la comunità armena, tanto più, usando impropriamente il suo nome. Certamente i giovani in questione per molti motivi ne sono l’espressione migliore.
Pertanto ci aspettiamo delle delucidazioni su quanto accaduto a Roma da tutti i destinatari di questa lettera e in primo luogo, dalla nostra rappresentanza diplomatica presso la Repubblica italiana.
Comitato Direttivo di Assoarmeni
Al Ministero degli Esteri della Repubblica d’Armenia
Al Dipartimento delle Relazioni internazionali e della Diaspora presso il Ministero dell'Istruzione, delle Scienze, della Cultura e dello Sport della Repubblica d'Armenia
All’Ambasciata della Repubblica d'Armenia in Italia
A nome dei soci
dell’associazione Assoarmeni e tenendo conto
delle numerose richieste di chiarimenti, ci rivolgiamo alle sopraccitate istituzioni
in riferimento al mancato incontro con gli armeni,
residenti a Roma e nel Lazio, del Premier armeno Nikol Pashinyan,
in visita ufficiale in Italia dal 20 al 22 novembre 2019.
Ricordiamo che
dopo l’approdo all’Isola di San Lazzaro a Venezia, il premier ha avuto una
serie di incontri a Milano, il primo dei quali proprio con i suoi connazionali,
nell’affollatissima chiesa armena apostolica
dei Quaranta Martiri. L’ultima tappa era la capitale romana. Qualcuno però ha preferito all’incontro degli armeni di Roma e del Lazio con il proprio premier, la visita al Pontificio Collegio armeno. Dal video e descrizione postati sulla pagina FB di questa istituzione apprendiamo che ad accoglierlo, accompagnato dai due Ambasciatori armeni con il loro personale di ambasciata, nella chiesa semideserta c’erano: il Rappresentante degli armeni cattolici l’arcivescovo Minassian, il Rettore del Pontificio Collegio armeno con i suoi studenti, le suore armene dell’Immacolata Concezione e i pochissimi armeni, evidentemente scelti dal padrone di casa.
Eppure, la numerosa e variegata comunità armena di Roma e del Lazio, pur avendo come nucleo la diaspora storica, è composta nella stragrande maggioranza proprio da cittadini armeni. Studenti, lavoratori, casalinghe, professionisti, disoccupati, giovani e non, che lontani dal proprio Paese, hanno sperato nel successo del movimento di protesta - intrapreso nella primavera del 2018 dall’allora leader dell’opposizione, oggi diventato il nostro Premier - certamente meritavano questo incontro al pari dei loro connazionali di Milano.
A rigor di cronaca va ricordata anche la visita in Italia del Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica Armena, Ararat Mirzoyan, avvenuta nel mese scorso. Quella volta l’incontro dell’alta carica istituzionale della Repubblica Armena con la comunità c’è stato, anche se con poche adesioni, dato che la comunicazione era apparsa esclusivamente sulla pagina FB dello stesso Pontificio Collegio. Si vuole pensare che allora si sia trattato solo di una omissione organizzativa. Tuttavia, questi due indizi lasciano intravedere un’intenzionalità nel selezionare il pubblico degli incontri e, più in generale, nell’adottare determinate scelte.
Quest’ultima, ambigua e poco trasparente ha giustamente suscitato sconcerto e disappunto nella comunità armena e in primis, nei suoi giovani, che hanno trovato sfogo sul sito del quotidiano online armdaily.am, imputando all’ambasciata il mancato appuntamento e ricordando anche come le loro manifestazioni della scorsa primavera in favore dell’attuale Premier, hanno indotto la rappresentanza diplomatica non ad un tentativo di dialogo, ma alla richiesta dell’intervento della Polizia Italiana.
Senza soffermarsi sulla lettera di protesta e la sua smentita (leggi), arrivata a nome del Consiglio della Comunità Armena di Roma, con tanto di minaccia di denuncia, vogliamo far notare che nessuna organizzazione, associazione o unione, operante sul territorio romano, può pensare di rappresentare tutta la comunità armena, tanto più, usando impropriamente il suo nome. Certamente i giovani in questione per molti motivi ne sono l’espressione migliore.
Pertanto ci aspettiamo delle delucidazioni su quanto accaduto a Roma da tutti i destinatari di questa lettera e in primo luogo, dalla nostra rappresentanza diplomatica presso la Repubblica italiana.
Comitato Direttivo di Assoarmeni
ՀՀ վարչապետի մամուլի քարտուղարին
ՀՀ Արտաքին Գործերի Նախարարությանը
ՀՀ Կրթության, Գիտության, Մշակույթի եւ Սպորտի Նախարարության Արտաքին
Կապերի եւ Սփյուռքի Վարչությանը
Assoarmeni-ի (Հռոմի եւ Լացիոյի հայ համայնքի միություն) անդամների անունից, ինչպես
նաեւ պարզաբանումներ հայցող բազմաթիվ անհատների խնդրանքով դիմում ենք վերոնշյալ
հաստատություններին 2019 թ.-ի նոյեմբերի 20-ից 22-ը Հայաստանի Հանրապետության
վարչապետ Նիկոլ Փաշինյանի Իտալիա կատարած պաշտոնական այցի ընթացքում Հռոմի եւ
Լացիոյի հայ համայնքի հետ հանդիպման ձախողման կապակցությամբ։
Հիշեցնում ենք, որ Վենետիկի Սուրբ Ղազար կղզի ժամանելուց հետո վարչապետը նաեւ
Միլանում մի շարք հանդիպումներ ունեցավ, որոնցից առաջինը՝ իր հայրենակիցների հետ
մարդաշատ Սբ. Քառասուն Մանկանց Հայ Առաքելական եկեղեցում: Վերջին հանդիպումները
ծրագրված էին Իտալիայի մայրաքաղաք Հռոմում:
Բայց Հռոմի եւ Լացիոյի հայության հետ հանդիպման փոխարեն, ինչ որ մեկի նախընտրությամբ,կազմակերպվել էր վարչապետի այցը Քահանայապետական հայ վարժարան։ Այս հաստատության ֆեյսբուքյան էջում տեղադրված տեսանյութից եւ նկարագրությունից տեղեկանում ենք, որ կիսադատարկ եկեղեցում վարչապետին եւ նրան ուղեկցող երկու հայ դեսպաններին ու դեսպանատան աշխատակիցներին դիմավորել էին. Կաթոլիկ հայերի առաջնորդ Արքեպիսկոպոս Մինասյանը, Քահանայապետական հայ վարժարանի տնօրենն իր ուսանողների հետ, Անարատ հղության միաբանության հայ քույրերը եւ հայ համայնքի փոքրաթիվ անդամներ, որոնց ըստ երեւույթին ընտրել-հրավիրել էր տան տերը։
Հարկ է նշել, որ Հռոմի եւ Լացիոյի բազմամարդ եւ բազմազան հայ համայնքի կորիզը թեպետ
պատմական սփյուռքն է, սակայն ճնշող մեծամասնությունը Հայաստանի քաղաքացիներ են:
Մասնագետ եւ գործազուրկ, ուսանողներ եւ աշխատողներ, ընտանիքի մայրեր, երիտասարդներ եւ տարեց մարդիկ, որոնք հեռու իրենց երկրից հույսեր են փայփայել, որ 2018 թ.-ի գարնան բողոքի ալիքը՝ ղեկավարած ժամանակի ընդդիմության առաջնորդ եւ մեր ներկայիս վարչապետ՝ Նիկոլ Փաշինյանի կողմից, կհաղթանակի։ Անշուշտ, բոլոր այս մարդիկ արժանի էին վարչապետի հետ հանդիպմանը, ինչպես նրանց հայրենակիցները Միլանում։
Հարկ է նաեւ հիշատակել ՀՀ Ազգային Ժողովի նախագահ Արարատ Միրզոյանի Հռոմ կատարած այցը անցած ամիս։ Այդ ժամանակ հայ համայնքի անդամների հանդիպումը բարձրաստիճան հյուրի հետ թեպետ տեղի ունեցավ, սակայն դրա մասնակիցները փոքրաթիվ էին։
Բարձրաստիճան ներկայացուցչի հետ հանդիպման մասին հաղորդակցությունը հայտնվել էր
բացառապես վերոհիշյալ՝ Հռոմի հայ կաթոլիկ վարժարանի ֆեյսբուքյան էջում:
Կարելի է ենթադրել, որ խնդիրը զուտ կազմակերպչական թերացումն էր։ Այնուամենայնիվ,
վերոհիշյալ միջադեպերը թույլ են տալիս ենթադրել, որ հանդիպման մասնակիցները
ընտրված էին կանխամտածված կերպով եւ առհասարակ որոշակի ուղղվածություն ունեցող
ընտրություններ են կատարվում։
Այս ընտրությունները, որոնք անորոշ են եւ քիչ թափանցիկ, արդարացիորեն հարուցել են
վրդովմունք և հիասթափություն հայ համայնքի եւ, առաջին հերթին, երիտասարդների
շրջանում, ովքեր առցանց armdaily.am թերթի կայքում արտահայտել են իրենց զայրույթը՝
մեղադրելով դեսպանատանը ձախողված հանդիպման համար։ Նրանք նաեւ հիշեցրել են, թե
ինչպես ի պատասխան իրենց 2018 թ.-ի գարնան ցույցերին՝ հօգուտ ներկայիս վարչապետի,
դիվանագիտական ներկայացուցչությունը ոչ թե երկխոսության փորձ արեց, այլ պահանջեց
Իտալիայի ոստիկանության միջամտությունը:
Չմանրամասնելով բողոքի նամակի եւ վերջինս հերքող նամակի բովանդակությունը (կարդալ), որը գրվել է Հռոմի հայ համայնքի Խորհուրդ (Consiglio della Comunita Armena di Roma)
կազմակերպության անունից, եւ որը ամփոփվում է «օրենքի առջեւ պատժելիության»
սպառնալիքով, ցանկանում ենք նշել հետեւյալը. Հռոմի տարածքում գործող ոչ մի հայկական
կազմակերպություն կամ միություն չի կարող խոսել ողջ հայ համայնքի անունից՝ առավել
եւս անհիմն գործածելով նրա անունը։ Անշուշտ, վերոհիշյալ երիտասարդները բազում
առումներով, այդ համայնքի լավագույն դրսեւորումն են։
Այսու, ակնկալում ենք պարզաբանումներ Հռոմում չկայացած հանդիպման կապակցությամբ
այս նամակի բոլոր հասցեատերերից եւ առաջին հերթին Իտալիայում մեր հայ
դիվանագիտական ներկայացուցչությունից։
ՀՀ Արտաքին Գործերի Նախարարությանը
ՀՀ Կրթության, Գիտության, Մշակույթի եւ Սպորտի Նախարարության Արտաքին
Կապերի եւ Սփյուռքի Վարչությանը
Իտալիայում ՀՀ Դեսպանությանը
նաեւ պարզաբանումներ հայցող բազմաթիվ անհատների խնդրանքով դիմում ենք վերոնշյալ
հաստատություններին 2019 թ.-ի նոյեմբերի 20-ից 22-ը Հայաստանի Հանրապետության
վարչապետ Նիկոլ Փաշինյանի Իտալիա կատարած պաշտոնական այցի ընթացքում Հռոմի եւ
Լացիոյի հայ համայնքի հետ հանդիպման ձախողման կապակցությամբ։
Հիշեցնում ենք, որ Վենետիկի Սուրբ Ղազար կղզի ժամանելուց հետո վարչապետը նաեւ
Միլանում մի շարք հանդիպումներ ունեցավ, որոնցից առաջինը՝ իր հայրենակիցների հետ
մարդաշատ Սբ. Քառասուն Մանկանց Հայ Առաքելական եկեղեցում: Վերջին հանդիպումները
ծրագրված էին Իտալիայի մայրաքաղաք Հռոմում:
Բայց Հռոմի եւ Լացիոյի հայության հետ հանդիպման փոխարեն, ինչ որ մեկի նախընտրությամբ,կազմակերպվել էր վարչապետի այցը Քահանայապետական հայ վարժարան։ Այս հաստատության ֆեյսբուքյան էջում տեղադրված տեսանյութից եւ նկարագրությունից տեղեկանում ենք, որ կիսադատարկ եկեղեցում վարչապետին եւ նրան ուղեկցող երկու հայ դեսպաններին ու դեսպանատան աշխատակիցներին դիմավորել էին. Կաթոլիկ հայերի առաջնորդ Արքեպիսկոպոս Մինասյանը, Քահանայապետական հայ վարժարանի տնօրենն իր ուսանողների հետ, Անարատ հղության միաբանության հայ քույրերը եւ հայ համայնքի փոքրաթիվ անդամներ, որոնց ըստ երեւույթին ընտրել-հրավիրել էր տան տերը։
Հարկ է նշել, որ Հռոմի եւ Լացիոյի բազմամարդ եւ բազմազան հայ համայնքի կորիզը թեպետ
պատմական սփյուռքն է, սակայն ճնշող մեծամասնությունը Հայաստանի քաղաքացիներ են:
Մասնագետ եւ գործազուրկ, ուսանողներ եւ աշխատողներ, ընտանիքի մայրեր, երիտասարդներ եւ տարեց մարդիկ, որոնք հեռու իրենց երկրից հույսեր են փայփայել, որ 2018 թ.-ի գարնան բողոքի ալիքը՝ ղեկավարած ժամանակի ընդդիմության առաջնորդ եւ մեր ներկայիս վարչապետ՝ Նիկոլ Փաշինյանի կողմից, կհաղթանակի։ Անշուշտ, բոլոր այս մարդիկ արժանի էին վարչապետի հետ հանդիպմանը, ինչպես նրանց հայրենակիցները Միլանում։
Հարկ է նաեւ հիշատակել ՀՀ Ազգային Ժողովի նախագահ Արարատ Միրզոյանի Հռոմ կատարած այցը անցած ամիս։ Այդ ժամանակ հայ համայնքի անդամների հանդիպումը բարձրաստիճան հյուրի հետ թեպետ տեղի ունեցավ, սակայն դրա մասնակիցները փոքրաթիվ էին։
Բարձրաստիճան ներկայացուցչի հետ հանդիպման մասին հաղորդակցությունը հայտնվել էր
բացառապես վերոհիշյալ՝ Հռոմի հայ կաթոլիկ վարժարանի ֆեյսբուքյան էջում:
Կարելի է ենթադրել, որ խնդիրը զուտ կազմակերպչական թերացումն էր։ Այնուամենայնիվ,
վերոհիշյալ միջադեպերը թույլ են տալիս ենթադրել, որ հանդիպման մասնակիցները
ընտրված էին կանխամտածված կերպով եւ առհասարակ որոշակի ուղղվածություն ունեցող
ընտրություններ են կատարվում։
Այս ընտրությունները, որոնք անորոշ են եւ քիչ թափանցիկ, արդարացիորեն հարուցել են
վրդովմունք և հիասթափություն հայ համայնքի եւ, առաջին հերթին, երիտասարդների
շրջանում, ովքեր առցանց armdaily.am թերթի կայքում արտահայտել են իրենց զայրույթը՝
մեղադրելով դեսպանատանը ձախողված հանդիպման համար։ Նրանք նաեւ հիշեցրել են, թե
ինչպես ի պատասխան իրենց 2018 թ.-ի գարնան ցույցերին՝ հօգուտ ներկայիս վարչապետի,
դիվանագիտական ներկայացուցչությունը ոչ թե երկխոսության փորձ արեց, այլ պահանջեց
Իտալիայի ոստիկանության միջամտությունը:
Չմանրամասնելով բողոքի նամակի եւ վերջինս հերքող նամակի բովանդակությունը (կարդալ), որը գրվել է Հռոմի հայ համայնքի Խորհուրդ (Consiglio della Comunita Armena di Roma)
կազմակերպության անունից, եւ որը ամփոփվում է «օրենքի առջեւ պատժելիության»
սպառնալիքով, ցանկանում ենք նշել հետեւյալը. Հռոմի տարածքում գործող ոչ մի հայկական
կազմակերպություն կամ միություն չի կարող խոսել ողջ հայ համայնքի անունից՝ առավել
եւս անհիմն գործածելով նրա անունը։ Անշուշտ, վերոհիշյալ երիտասարդները բազում
առումներով, այդ համայնքի լավագույն դրսեւորումն են։
Այսու, ակնկալում ենք պարզաբանումներ Հռոմում չկայացած հանդիպման կապակցությամբ
այս նամակի բոլոր հասցեատերերից եւ առաջին հերթին Իտալիայում մեր հայ
դիվանագիտական ներկայացուցչությունից։
Assoarmeni-ի Ղեկավար Կոմիտե
lunedì 18 novembre 2019
Manifestazione per l'Armenia
AssoarmenieAssociazione Culturale Santa Cecilia in Trasteverehanno il piacere di invitarvi all'incontroTracce dell'arte armena in Tuscia
Domenica 1 dicembre 2019 - ore 16.30Sala di Santa Cecilia - Piazza Santa Cecilia 22, RomaIngresso libero
Anche quest'anno ci uniremo per il tradizionale incontro di dicembre, dedicato all'Armenia.Ed ovviamente non mancherà la lotteria con i premi a sorpresa, il mercatino di prodotti artigianali e il brindisi finale con l'assaggio dei piatti della cucina armena.
mercoledì 11 settembre 2019
PROIEZIONE DEL FILM
Cari amici,
nella 28° ricorrenza della Festa d'Indipendenza
della Repubblica d'Armenia,
Assoarmeni è lieta di invitarvi alla proiezione del film
"IL CONDOMINIO" di Lusine Sargsyan,
in lingua armena con sottotitoli in italiano.
Ingresso gratuito
lunedì 23 settembre I ore 20:00
Institut
français - Centre Saint-Louis
Largo
Toniolo, 20/22 - Roma
Con una visione e sensibilità tutta al femminile, in una narrazione non priva
di ironia, la regista ci introduce in un ricercato intreccio di
personaggi ed eventi che si inanellano anche con salti temporali
inattesi, nel microcosmo di un condominio della capitale armena.
Yerevan, a cavallo degli anni ’90, è luogo di
grandi cambiamenti politici e sociali. Il devastante terremoto dell’88 e
l'impegno militare in sostegno alla popolazione armena nel Nagorno Kharabagh, entrano nel quotidiano della gente comune, segnando profondamente la ricerca d’identità della
neonata repubblica ex sovietica.
Ogni appartamento nasconde una storia complessa e la vita condominiale
fatta di saluti e incontri fugaci, diventa un caleidoscopio che ci restituisce un realistico riflesso d’Armenia.
Trailer ufficiale
mercoledì 17 luglio 2019
Un ricordo di Hagop Hayatian
Ognuno di noi che abbia
conosciuto Hagop avrà un suo pensiero di lui sempre positivo.
Io l’ho conosciuto tramite mio
figlio che lavorava all'ENI insieme a lui oltre 20 anni fa.
Io ero allora immersa anima e corpo nel
progetto di salvaguardia dell’identità armena. Mio figlio aveva accennato a Hagop questo mio impegno e fu cosi che lui cominciò a frequentare la Chiesa armena ed a interessarsi alle vicende armene.
L’Armenia aveva ritrovato
l’indipendenza pochi anni prima ed era importante l’esigenza di affermare
l’armenità anche a Roma e in Italia.
Insieme a Hagop ed alcuni cari amici
altrettanto interessati fondammo nel 2002 l’Associazione della Comunità armena
di Roma e del Lazio.
Prendendo la cosa molto a cuore e gestendo il progetto da
ingegnere che era, Hagop si occupò delle complesse
procedure costitutive: adempienti legislativi iniziali, stesura
dello statuto, formulazione dei regolamenti per il buon funzionamento
dell’Associazione e infine la ricerca dei connazionali sparsi per la regione. Hagop
contribuiva attivamente e con dedizione. Era una corsa incessante di sfogliare
pagine e pagine dell’elenco telefonico per la ricerca dei cognomi armeni che
finiscono con “ian”; succedeva spesso di confonderli con cognomi indiani, iraniani
o tailandesi (altrettanto complicati quanto molti cognomi armeni col finale”
ian”). A volte s'imbatteva in qualche veneto.
Hagop partecipava a tutte le riunioni e assemblee. E anche se non mancavano ovviamente divergenze di pareri, tutto si
concludeva con la concordia stabilita e il ritrovato buon umore.
Lungo i 20 anni della sua
partecipazione come socio e come consigliere nel Direttivo dell’Associazione
abbiamo apprezzato le varie sfumature della personalità integra di Hagop.
Lui era un giusto e non accettava
sopraffazioni, ingiustizie: reagiva senza esitare con le giuste argomentazioni
ma sempre rimanendo composto.
Anche se spesso assente negli ultimi
anni, il suo interesse per le attività dell’Associazione non è mai mancato. Alla
vigilia delle feste era tra i primi a chiamare per farci gli auguri. Spesso
chiamava per chiedere delle ricette armene che ha imparato a preparare con
grande successo per i suoi cari.
Come ogni padre, e forse ancor di
più in quanto padre armeno, aveva sempre a cuore il futuro dei suoi figli e
festeggiava con noi ogni loro successo. Negli ultimi anni pareva soddisfatto ed
appagato perché, anche col suo aiuto, il destino era riuscito a fare dei suoi
figli degli uomini onesti, capaci e rispettosi.
Cari Stefano e Giorgio, dovete
considerarvi fortunati per aver avuto un padre come Hagop che noi ricorderemo sempre come un grande Amico.
Presidente
onorario di Assoarmeni
lunedì 13 maggio 2019
Incontro sul cimitero ebraico medievale nella Repubblica d'Armenia
Cari amici, il 23 maggio p.v. al Centro Ebraico
Pitigliani saranno presentati i dati della ricerca sul cimitero ebraico
del XIII-XIV secc., nel villaggio Yeghegis a sud del Lago Sevan.
Questo
sito rappresenta una testimonianza importante della presenza ebraica in Armenia
medievale sopratutto considerando la generale scarsità delle fonti
sull'argomento.
Il
cimietro è stato studiato dal Prof. Micheal Stone dell'Università Ebraica di
Gerusalemme e Dr. David Amit dell'Autorità Israeliana per le Antichità in due
stagioni, nel 1998 e 2002.
La missione storico-archeologica internazionale,
diretta da Zara Pogossian (Università di Bochum) nell'agosto del 2018, e che ha
visto collaborare Hamlet Petrosyan (Accademia delle Scienze della Repubblica
Armena), Michele Nucciotti (Università di Firenze), e Vasco La Salvia
(Università di Chieti), è servita per inserire la presenza ebraica all'interno
del contesto culturale del paesaggio ad essa contemporaneo.
In apertura ci sarà un piccolo rinfresco.
L’ingresso è gratuito.
Per
motivi di sicurezza siete pregati di comunicare i vostri nominativi entro il 21
maggio e di presentarvi muniti di un documento di riconoscimento con la foto.
mercoledì 24 aprile 2019
venerdì 19 aprile 2019
mercoledì 17 aprile 2019
Eghishe Çharents, poeta nazionale dell'Armenia moderna
LUNEDÌ 6 MAGGIO, ORE 16:30
BIBLIOTECA CASANATENSE
Via S. Ignazio 52, Roma
Cari amici,
è con vero piacere che vi invitiamo alla serata dedicata al gigante della Letteratura armena moderna, Eghishe Çharents.
è con vero piacere che vi invitiamo alla serata dedicata al gigante della Letteratura armena moderna, Eghishe Çharents.
Nell'affascinate
Salone monumentale della settecentesca Biblioteca Casanatense suoneranno i versi in
italiano e in armeno della sua prima opera significativa, la Leggenda Dantesca.
Un
poema epico e desolato che scaturisce dalla tragica esperienza di guerra del
poeta 18enne e che esplicitamente allude all’Inferno di Dante.
Una
testimonianza diretta e crudissima delle devastazioni e degli eccidi di cento
anni fa che portarono al Genocidio Armeno, la prima campagna di sterminio su
larga scala del ’900. Quello che gli Armeni di oggi chiamano Metz Yeghern ( Մեծ Եղեռն, il Grande Male).
SALUTI :
Lucia Marchi,
Direttore della Biblioteca Casanatense
S.E.
Victoria Bagdassarian, Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia
presso la Repubblica Italiana
INTERVENGONO :
Sona Haroutyunian, docente
di Studi Armeni (Ca’ Foscari,
Venezia)
Stefano Garzonio,
ordinario di Slavistica (Università di Pisa)
Alfonso Pompella,
traduttore (Università di Pisa)
Anush Torunian,
traduttrice (Roma)
LETTURA
DEI BRANI :
Loredana Martinez,
attrice (Roma)
L'ingresso è gratuito
sabato 9 marzo 2019
Film armeno al Festival Francofilm 2019
anche quest'anno avremo un'occasione unica di vedere e votare un film armeno, nel corso dell'edizione 2019 del Festival internazionale del film francofono.
BRAVO VIRTUOSO! - di Lévon Minasian | 2016, 1h47, noir/commedia, sarà proiettato DOMENICA ore 21.00 all'Auditorium dell’Institut français - Centre Saint-Louis - Largo Toniolo 22, Roma.
Trama: Alik, giovane clarinettista, membro di un’orchestra classica, prepara un grande concerto. Le prospettive cambiano quando il mecenate dell’orchestra viene assassinato. Alik si ritrova in possesso del telefono di un assassino chiamato “Virtuoso”. Coglie l’opportunità e ruba l’identità dell’assassino. Approfitta di questo momento per salvare l’orchestra dal fallimento e proteggere la donna che ama.
Ideato e coordinato dall’Institut français - Centre Saint-Louis ed organizzato in collaborazione con le Ambasciate e rappresentanze di paesi membri dell' Organizzazione Internazionale della Francofonia, il Francofilm presenta 13 lungometraggi in concorso, provenienti da: Albania, Armenia, Belgio, Bulgaria, Canada-Quebec, Costa D'Avorio, Francia, Lussenburgo, Mali, Marocco, Romania, Svizzera e Tunisia.
Tutti i fim sono in VERSIONE ORIGINALE con SOTTOTITOLI in ITALIANO.
L’INGRESSO è LIBERO.
Gli spettatori potranno esprimere il proprio voto determinando il Premio del Pubblico. Una giuria di professionisti del cinema assegnerà inoltre il Gran Premio della Giuria.
Buona visione!
martedì 19 febbraio 2019
150esimo anniversario di Hovhannes Tumanian
Oggi tutta l’Armenia ricorda uno dei suoi grandi, Hovhannes
Tumanian, a 150 anni dalla sua nascita
in un piccolo paesino dell’Armenia orientale.
Tutta l’opera del classico delle
letteratura armena è strettamente legata alla vita del popolo, dal quale egli
attinse i temi, le trame e i personaggi delle sue storie.
Tumanian entra nella nostra
vita, fin dalla tenera età, con i personaggi delle sue filastrocche, fiabe e racconti,
che sono solo un'assaggio della sua vasta produzione letteraria.
Questi personaggi fanno parte della nostra memoria collettiva. Chi non si ricorda delle gesta
di Qag Nazar (Nazar il Prode) o delle disavventure del pasticcione Phanos o la
storia di Una goccia di miele, quanto mai
attuale. E chi non ha avuto compassione per Giqor, piccolo apprendista tuttofare
al servizio a casa dell’avido e spietato commerciante Artem. Il suo poema Anush
divenne nel 1912 il libretto della prima opera lirica armena, ispirata al suo folklore.
Fu enorme l'impegno politico, sociale e umanitario di Tumanian per
stabilire la pace e la concordia fra i popoli caucasici.
Nel 1915, dopo aver visto con i propri occhi gli orrori dei
massacri, egli si è dedicato attivamente al soccorso degli orfani armeni scampati
al genocidio e raccolti nella città di Echmiadzin, nell'Armenia orientale. Mentre nel 1918 ha organizzato
e partecipato alla “resistenza” contro l’avanzata dei turchi nella sua regione
nativa di Lori.
Nonostante delusioni, amarezze e disgrazie personali, Tumanian fino
alla fine dei suoi giorni ha portato avanti il suo impegno di grande cittadino e intellettuale, diventando il beniamino del suo popolo.
giovedì 7 febbraio 2019
Macron istituisce giorno del ricordo del genocidio armeno
Fonte: IL GIORNALE.IT
Gerry Fredda - Merc. 06/02/2019
Il presidente francese Emmanuel Macron ha introdotto in questi giorni una “solennità nazionale” dedicata al popolo armeno.
L’inquilino dell’Eliseo ha ufficializzato tale decisione durante un suo recente intervento al Consiglio per il coordinamento delle organizzazioni armene in Francia. In occasione di un convegno promosso dall’associazione in questione, il capo dello Stato ha infatti designato il “24 aprile” come “giornata del ricordo del genocidio armeno”. La nuova solennità servirà a sensibilizzare i francesi circa le “indicibili sofferenze” vissute dal popolo di fede cristiana ad opera dell’Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale: “uccisioni di massa, deportazioni, stupri, saccheggi”. ...Leggi tutto
lunedì 28 gennaio 2019
Giornata della Memoria all'Istituto Massimo di Roma
Così come due anni fa, anche venerdì 25 gennaio scorso, Assoarmeni ha preso parte all'evento organizzato dall'Istituto Massimo all'Eur in occasione della Giornata della Memoria.
Per il momento di riflessione, rivolto ai ragazzi del liceo e dell'ultimo anno delle medie, quest'anno è stato scelto come tema il "muro"- reale o virtuale - con l'erezione del quale molte comunità sono state escluse dal resto della società per subire poi ingiustizie, persecuzioni e morte.
Sergio Zerunian della nostra associazione, attraverso la storia della sua famiglia armena, raccontata nel libro autobiografico Dolcissimo amore dagli occhi grandi, 2018 ed. Atlantide, ha riportato prima ai tragici fatti dei massacri hamidiani del 1894-1896, per arrivare al culmine del genocidio negli anni 1915-1916.
Sottolineando il peso del muro dell'silenzio e quello del negazionismo che hanno caratterizzato più di cent'anni della storia successiva, ha prospettato la speranza di poter un giorno gettare un ponte fra gli armeni, i turchi e i curdi.
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