28 anni fa l’inferno inghiottì gli abitanti armeni, un terzo della popolazione della cittadina industriale Sumgait a 25 km dalla capitale azera Baku.

Il pogrom era la risposta delle autorità dell’Azerbaigian all’espressione pacifica e democratica della popolazione armena del Nagorno Karabakh (enclave armena dell’ex repubblica sovietica azera) della sua volontà di riunificazione con l’Armenia sovietica. Bloccare una possibile soluzione del problema, intimorire con l’eventualità di nuove azioni violente, costringendo gli armeni a rinunciare alle loro richieste, era lo scopo del crimine.
Colpiscono le dimensioni e l’impunità, la crudeltà e il cinismo con i quali fu perpetrato.
Per un approfondimento storico vi segnaliamo il volume
La tragedia di Sumgait. 1988. Un pogrom di armeni nell'Unione Sovietica (2013, pag. 208, Edizione: Guerini e Associati).
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