Il
19 febbraio, la prof.ssa Zara Pogossian del Dipartimento di Storia e Scienze
Umanistiche della John Cabot University ha organizzato una serata per
commemorare il Centenario del Genocidio Armeno. Il Genocidio Armeno è stato
perpetrato dal Governo dei Giovani Turchi nell’Impero Ottomano dal 1915 al
1916.
L’evento
è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione della Comunità Armena
di Roma e del Lazio. Si è svolto nell’Aula Magna Regina dell'Università e vi
hanno partecipato gli studenti della JCU, i membri della comunità armena di
Roma, giornalisti e diplomatici.
Il
presidente della JCU, Franco Pavoncello, che ha dato inizio alla cerimonia salutando
il pubblico, ha sottolineato l’importanza di capire il termine “genocidio” e la
sua corretta applicazione. La prof.ssa Pogossian ha fornito una panoramica
degli eventi storici che hanno portato al Genocidio armeno. Ha sottolineato
l’importanza della riconciliazione tra Armenia e Turchia basata
sull’accettazione e l’analisi dei fatti storici così come di un sincero
tentativo di alleviare le ferite di questa storica catastrofe.
Purtroppo
una delle conferenziere invitate, la dott.ssa Ayše Gül Altinay dell’Università
Sabanci di Istanbul, non ha potuto intervenire alla conferenza per via delle
pessime condizioni climatiche che le hanno impedito di viaggiare. Il dott. Ara
Sarafian dell’Istituto Gomidas di Londra, si è concentrato sulle storie degli
armeni islamizzati. Molti di loro sono stati bambini armeni sopravvissuti al
Genocidio che furono assimilati alle società turche o curde attraverso la
conversione e la creazione di nuove identità. Il dott. Sarafian ha sottolineato
come il sesso fosse essenziale in questo processo di assimilazione in quanto le
femmine (che divenivano mogli) dovettero assimilare e assumere l’identità, la
religione o altro dei loro mariti o delle famiglie adottive. Spesso i maschi
avevano maggiore libertà di movimento e di azione. I discendenti di questi
sopravvissuti in Turchia hanno iniziato solo recentemente a narrare la storia
delle loro famiglie. A questo punto della ricerca è praticamente impossibile
stimare il numero di bambini sopravvissuti ed i loro discendenti nella Turchia
contemporanea.
L’Ambasciatore
della Repubblica di Armenia in Italia, Sargis Ghazaryan, ha concluso la serata
sottolineando l’importanza del riconoscimento del Genocidio armeno, soprattutto
da parte del governo della Turchia. Egli ha identificato questo fatto come il
passo più importante nella prevenzione di ulteriori
genocidi perpetrati in altre parti del mondo. Nel corso del ricevimento che è
seguito al dibattito, i partecipanti hanno continuato a discutere in maniera informale le tematiche
toccate durante la serata.
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