sabato 19 gennaio 2013

IN RICORDO DI HRANT DINK




MALATYA 15 SETTEMBRE 1954 -
                                                    ISTAMBUL 19 GENNAIO 2007


     Giornalista e scrittore turco d'origine armena, fu assassinato 6 anni fa con tre colpi di pistola alla gola nel quartiere di Osmanbey a Istanbul, davanti al suo giornale Agos, pubblicato in armeno e in turco.
     Si era sempre battuto per sostenere la democrazia nel suo paese e, come giornalista, aveva sempre lottato per i diritti delle minoranze e in particolare di quella armena. Nel 2005 subì una condanna a sei mesi di reclusione per i suoi articoli sui  massacri degli armeni del 1890 e sul genocidio del suo popolo del 1915. Questa condanna fu fortemente criticata dall’Unione Europea, ciò nonostante continuò a subire ripetute minacce di morte.
      Il giorno del suo funerale un corteo di oltre centomila persone partecipò inneggiando slogan e cartelli con la frase “SIAMO TUTTI DINK, SIAMO TUTTI ARMENI”.
  
  Tratto dal suo ultimo articolo che Hrant Dink non vide mai pubblicato.  

"… Restare e vivere in Turchia era si il nostro autentico desiderio, ma era anche la necessità del rispetto nei confronti dei nostri amici, per le migliaia di persone conosciute e sconosciute che ci sostengono e che lottano per la democrazia in Turchia.
Saremmo rimasti e avremmo resistito.
Ma se un giorno fossimo costretti a partire … Ci metteremmo in cammino proprio come nel 1915… Come i nostri avi … Senza sapere dove andare… Per le strade lungo le quali li conducevano i loro passi… Sentendo la sofferenza, vivendo il dolore…
Allora lasceremmo la nostra patria. E andremmo non dove ci porta il nostro cuore, ma i nostri piedi… In qualsiasi luogo."
                           
Hrant Dink, L’inquietudine della colomba,  Ed. Guerini e Associati 2008 (pag. 125)



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