Michele Dicran Sirinian (1923-2003) nacque a Costantinopoli da genitori di origini armene. Completati gli studi secondari nel Collegio "Saint Michel" dei Fratelli delle Scuole Cristiane di Costantinopoli, giunse in Italia, ove conseguì la laurea in Ingegneria al Politecnico di Milano.
Attratto dall'ingegneria aeronautica, si trasferì a Roma, dove ottenne la sua seconda laurea presso la Scuola di Ingegneria Aeronautica dell'Università "La Sapienza" di Roma.
Divenuto cittadino italiano entrò nell’Arma Aeronautica come ufficiale. Durante gli studi, ebbe la fortuna di incontrare il prof. Luigi Broglio, che lo scelse come suo assistente con l'intento di formare un gruppo di giovani ingegneri destinato a svolgere ricerche all'avanguardia in campo aeronautico. Per l'incarico e la fiducia accordatigli, Michele Dicran Sirinian nutrì sempre un sentimento di profonda gratitudine nei confronti del prof. Broglio, al punto che a lui e alle sorti di quello che di lì a poco sarà chiamato il "Progetto San Marco" rimase fedelmente legato per tutto il corso della sua vita.
Le sue prime attività furono rivolte alla progettazione della prima galleria del vento presso la sede di Ingegneria a San Pietro in Vincoli. Negli anni 1956-1957 trascorse un fecondo periodo di studi presso l'Istituto von Karman a Bruxelles. Nel 1962 Broglio gli affidò incarichi per la organizzazione dei futuri lanci di satelliti in orbite equatoriali nell'ambito del Progetto San Marco in collaborazione con la N.A.S.A. La sua prima missione riguardò la scelta del luogo ideale ove collocare una base di lancio in mare aperto. La decisione finale fu la costruzione del poligono di lancio nella Ngwana Bay sull'Oceano Indiano in Kenya, tra le città di Mombasa e Malindi. Nel 1964 fu alla guida di un gruppo di ingegneri e tecnici specializzati per il lancio nello spazio del primo satellite interamente italiano della storia, il San Marco I, lanciato il 15 dicembre da Wallops Island in Virginia.
Tale lancio pose l'Italia in ordine cronologico al terzo posto nel mondo dopo i giganti USA e URSS.
Nel 1967 condusse a termine un secondo lancio del San Marco II dalla piattaforma "San Marco" che insieme alla piattaforma operativa "Santa Rita" costituiva la sezione marina del Poligono in Kenya. Da allora si susseguirono sotto la sua direzione e sempre con successo numerosi altri lanci.
Nell’ambito universitario ricoprì il ruolo di Professore Ordinario presso la Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell'Università "La Sapienza" di Roma, mentre al termine del servizio militare fu collocato a riposo con il grado di Generale Ispettore.
Fu dopo il 1988 che cominciò ad interessarsi attivamente ai problemi dell’Armenia. Il terremoto che in quell’anno aveva tragicamente colpito il Paese lo indusse a farsi promotore di diverse iniziative sia umanitarie che scientifiche in favore del popolo armeno:
Con il Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini e con il Prof. Luigi Broglio |
- diede il primo impulso, offrendo una borsa di studio, alla pubblicazione della serie dei “Documenti Diplomatici Italiani sull’Armenia”. In particolare, era suo desiderio rendere onore alla figura del console italiano Giacomo Gorrini, da lui personalmente conosciuto in Italia, le cui ceneri assieme a quelle di altri grandi “Giusti” della causa armena, sono tumulate a Tzitzernakapert;
- tentò, tramite i Frati Camilliani di Bergamo, che avevano costruito un ospedale ad Ashotzk, tuttora funzionante, di istituire dei laboratori che potessero fornire medicine a basso prezzo utilizzando solamente i loro principi attivi. Il “Progetto Anahid” così chiamato, per motivi politico-commerciali non ha avuto buon esito, nonostante il suo assiduo e ostinato impegno portato avanti con diversi viaggi fatti a Bergamo;
- aiutò il sen. Giovanni Bersani di Bologna e la sua Associazione nell’iniziativa di realizzare un essiccatoio nel villaggio di Dprevank, nella regione di Aragatzotn, per promuovere la produzione agricola di quella zona;
- tra tutte queste iniziative spicca il progetto “Tempus Tacis” indirizzato alla formazione di tecnici dei trasporti aerei presso l’Università statale di Ingegneria (SEUA) di Yerevan, capitale della Repubblica di Armenia. E’ per la riuscita di tale progetto che detta Università ha voluto dedicare alla sua memoria l’aula nella quale si svolgevano e si svolgono tuttora le lezioni del corso.
Ultimamente, il 21 luglio 2011, come riconoscimento dei risultati raggiunti nel corso della sua attività scientifica, e in particolare per il ruolo svolto nel Progetto San Marco, la Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università di Roma “La Sapienza” ha voluto intitolargli il Laboratorio di Meccanica del Volo – adiacente all'Aula dedicata al Prof. Luigi Broglio – situato nella nuova sede della Scuola presso il Centro di Ricerca Progetto San Marco, Aeroporto dell’Urbe, Roma.
Nazarena Sirinian
Leggete anche l'articolo del quotidiano armeno Haratch di Parigi a firma di V.Pambakian:
In ricordo di Dicran Michele Sirinian
Nazarena Sirinian
Leggete anche l'articolo del quotidiano armeno Haratch di Parigi a firma di V.Pambakian:
In ricordo di Dicran Michele Sirinian
Mi congratulo con l'Assoarmeni- Romalazio per l'inaugurazione del loro sito, nuovo e interessante.
RispondiEliminaIn modo particolare mi congratulo per aver scelto come primo personaggio nella Storia della diaspora il prof. Dicran Michele Sirinian, uomo di grande valore scientifico e umano.
Bravi!