sabato 21 dicembre 2024
sabato 14 dicembre 2024
lunedì 2 dicembre 2024
Il film di Shoghakat Vardanyan al RIDF
Rome International Documentary Festival
martedì 26 novembre 2024
La tappa romana della mostra "Viaggio dei Colori"
Domenica, 24 novembre la sala parrocchiale della Chiesa di San Biagio in via Giulia a Roma ha ospitato l'esposizione dei quadri "Viaggio dei Colori", portata dall'Armenia dall'artista, scrittore e fondatore del centro culturale Casa Machanents (Machanents House), Grigor Barkhudaryan.
Ospite d'onore è il critico d'arte Francesco Gallo Mazzeo.
lunedì 11 novembre 2024
Concerto di musica classica
Cari soci e amici,
vi asspettiamo nell'accogliente sala del convento delle Benedettine, adiacente alla storica Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.
Protagoniste della serata, il mezzosoprano Yenelina Arakelyan e la pianista Natalia Pogosyan, proporranno un suggestivo programma di brani vocali alternati da esecuzioni al pianoforte, interpretando opere di compositori armeni ed europei del XIX e XX secolo.Omaggio speciale in occasione di due anniversari: il 155° della nascita del grande compositore e musicologo Padre Komitas (1869-1935) e il 95° di Avet Terteryan (1929-1994), compositore visionario e innovatore.
Verranno eseguite, in prima assoluta italiana, trascrizioni per pianoforte di due opere di Terteryan, gentilmente concesse dalla famiglia e dall’autore delle stesse.
Per partecipare all’evento è vivamente consigliata la prenotazione:
assoarmeni@gmail.com, cell. 338 856 0762.
sabato 28 settembre 2024
Omaggio all'artista armeno Yervand Kochar
Martedì 1 ottobre 2024, ore 18:30
Institut Français Centre Saint Louis (Largo Giuseppe Toniolo 22/23, Roma)
Una serata speciale dedicata al pittore e scultore Yervand Kochar, uno dei maggiori artisti armeni del XX secolo, che ha saputo fondere tradizioni nazionali e innovazioni europee in un dialogo artistico unico.
Yervand Kochar di cui quest'anno ricorrono i 125 anni dalla nascita, ha lasciato un segno indelebile nel panorama delle avanguardie artistiche del XX secolo, soprattutto negli anni del suo soggiorno a Parigi (1923-1936), dove fu protagonista della creazione di un nuovo linguaggio plastico, la "Pittura nello Spazio" (Peinture dans L'Espace).
Nella capitale francese ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui la mostra internazionale "Panorama de l’art contemporain", insieme a personalità del calibro di Georges Braque, Marc Chagall, Henri Matisse, Francis Picabia, Pablo Picasso e Joan Miró, che notarono e apprezzarono il suo contributo innovativo alla scena artistica contemporanea.
Kochar ha vissuto momenti di grande successo e sventure, come quelle che lo attendevano al ritorno nell’Armenia sovietica nel 1936, dove subì persecuzioni politiche e isolamento creativo sotto il regime stalinista. Tuttavia, anche in queste circostanze avverse, riuscì a infondere nuove idee e uno spirito moderno nell'arte armena.
La serata che nasce dalla collaborazione tra la Kochar Cultural Foundation di Yerevan e l'associazione Assoarmeni di Roma, con il Patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica d'Armenia in Italia, prevede la proiezione di due film, in lingua armena con sottotitoli in italiano, che mettono in luce la versatilità artistica di Kochar:
• La pittura nello spazio di Yervand Kochar, un documentario di 15 minuti dedicato alla sua produzione artistica;
• Cagliostro, 41 minuti, un film tratto dalla pièce di Yervand Kochar e diretto dal regista Ruben Kochar, figlio dell’artista e presidente della "Kochar Cultural Foundation", che sarà presente alla serata.
A introdurre le proiezioni è il professor Francesco Gallo Mazzeo, critico e storico dell'arte.
Quest’evento, s’inserisce nell’ambito del Focus «Spécial Francophonie» all'Institut Français Centre Saint Louis di Roma.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
martedì 23 aprile 2024
24 APRILE 1915 – 24 APRILE 2024
109°ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO DEL POPOLO ARMENO
Comunicato stampa
Anche quest’anno, il 24 aprile, noi, italiani di origine armena ed armeni in Italia, raccolti insieme alle comunità cittadine e alle Istituzioni italiane, siamo chiamati a rispondere alla domanda: perché fare memoria del Genocidio subito dagli Armeni nel 1915?
Il primo pensiero non può che andare alle vittime innocenti dell’immane tragedia del Metz Yeghern: a loro, contro l’ostinato e criminale silenzio che vorrebbe rimuovere il loro ricordo, va restituita la giusta luce, quella di martiri che si sono offerti al destino di morte senza perdere la propria umanità e di testimoni, anche per le nostre coscienze, di valori di fede e cultura che nemmeno la furia dei carnefici riuscì a cancellare.
Ma la memoria serve, soprattutto, a noi vivi, perché è a noi che viene affidato un compito: custodire e salvare quei valori, con un impegno che non possiamo lasciare ai sopravvissuti, ormai tutti scomparsi, né solo ai loro discendenti. Sono valori che ci appartengono come uomini e trovano la sintesi più vera nel diritto di ogni persona, gruppo, popolo di mantenere la propria identità, fisica e spirituale, e di avere un futuro nella libertà e nella sicurezza.
In un contesto internazionale quale quello attuale, così segnato da conflitti sanguinosi, instabilità ed incertezza, scegliere questa prospettiva significa guardare anche agli eventi che accadono oggi senza piegarsi alla logica dei rapporti di forza e delle convenienze, ritrovare il coraggio di testimoniare contro le ingiustizie, indagando le complessità dei fatti e dando voce a chi non ce l’ha, contro ogni retorica e ipocrisia.
Non possiamo, allora, in questa giornata, non ricordare e sentirci tutti vicini ai 120 mila Armeni vittime dell’occupazione militare da parte dell’esercito dell’Azerbaijan del territorio dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Dopo il drammatico epilogo a settembre dello scorso anno, essi sono stati costretti ad abbandonare la terra in cui erano insediati da secoli. Il silenzio che è seguito a quel dramma rischia di renderci conniventi con l’atteggiamento minaccioso del Governo azero nei confronti dell’identità stessa del popolo armeno e con la sua volontà, già realizzata in altri territori, di procedere alla sistematica distruzione delle tracce della sua esistenza.
Ricordare è, dunque, un’assunzione di responsabilità collettiva che si rinnova a presidio di valori che fondano la nostra convivenza civile.
Se crediamo che la forma delle cose sia nella loro durata, forse è in questo che possiamo ritrovare il senso di questa ricorrenza: il cammino è lungo ma è una sfida che è giusto raccogliere insieme.
Coordinamento organizzazioni e associazioni armene in Italia
martedì 9 aprile 2024
In occasione del 700° anniversario della morte di Marco Polo (1324), il 5 aprile è stata inaugurata a Palazzo Ducale di Venezia la mostra I MONDI DI MARCO POLO IL VIAGGIO DI UN MERCANTE VENEZIANO DEL DUECENTO che sarà visitabile fino al 29 settembre, 2024.
mercoledì 3 aprile 2024
Leggenda Dantesca di Yeghishe Charents all'Università di Napoli Federico II
Domani, 4 aprile all'Università di Napoli Federico II, nell'ambito dell'incontro "Dire l'inferno con (e oltre) Dante" sarà presentato il poema "Leggenda Dantesca" del poeta armeno Yeghishe Charents. Interverranno i traduttori: Alfonso Pompella e Anush Torunyan.