C’era un’atmosfera
speciale la sera del 25 aprile nella chiesa
armena S.Nicola da Tolentino.
Lo si percepiva già in quelle poche parole
di benvenuto in armeno, pronunciate con emozione e timidezza, con le quali la signora
Elsa Paradisi Amirkhanian si è rivolta al pubblico di armeni e italiani. Nel
suo toccante discorso ha ricordato il grande dramma di ogni famiglia
armena la cui memoria ha riportato le
ferite inguaribili del genocidio. E come le persone a lei care per decenni
hanno avuto quasi pudore di parlarne. Ha confidato che l’uomo al quale è stata vicina per tutta
la vita fino al dolore della sua perdita, qui si sentiva come a casa. Per cui non poteva esserci un luogo
migliore dove ricordare
quel 25 aprile di 50
anni fa quando fu stretto il loro sodalizio d’amore.
Dopo questa commovente introduzione ha aperto il concerto l’inno armeno al quale ha seguito una bellissima rassegna dei più celebri pezzi di musica sacra europea intervallati da alcuni brani originali dei compositori armeni, eseguiti dal coro del Pontificio Collegio armeno Levonyan.
La concertazione e l’esecuzione vocale è stata del
baritono e autore Roberto Lovèra,
il quale ha fatto conoscere ai presenti
anche idue suoi brani
di musica sacra. Hanno suonato le
virtuose Diana Gabrielyan (pianoforte) a Diana Arshakian (violino).
Ed infine non si può non
menzionare la partecipazione straordinaria della celebre Giuliana
Lojudice, con la sua egregia
interpretazione di una poesia del poeta armeno Paruyr Sevak.
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