Questa è la storia, sconosciuta ai più, di Neshan Krekorian, l’armeno che viaggiava in terza classe sul Titanic, e che fortunosamente si salvò.
Il padre di Neshan aveva insistito molto affinché lui emigrasse dal suo villaggio di Keghje in provincia di Erzerum (Anatolia) dove era nato il 10 dicembre 1886, per iniziare una nuova vita oltre oceano, così come migliaia di armeni in quel periodo. Chi poteva scappava dalla crescente violenza e persecuzioni perpetrate dai turchi ottomani verso gli armeni.
Il racconto di questa traversata ci giunge dal nipote Van Solomonian.
Il nonno Neshan Krekorian, all’epoca ventenne, trovò quattro compagni armeni, con i quali partì per la Francia. Arrivò fino a città portuale Cherbourg, dove per puro caso, trovò un posto sul Titanic che aveva raggiunto il porto Il 10 aprile del 1912.
La sera del 14 aprile, dopo aver giocato a carte, si stava per coricare, quando avvertì il violento colpo dell’iceberg sulla nave. Percependo il pericolo, ruppe la catena che serrava la porta d’accesso alla prima e alla seconda classe, raggiunse il ponte superiore dal quale stavano calando le scialuppe di salvataggio in mare. Corse lungo il ponte, fece un balzo e atterrò sulla scialuppa numero 10 (così come testimoniò il marinaio di coperta Frank Evans ) raggiungendo la salvezza.
Sopravvisse alla polmonite, curata in un ospedale di New York e una volta guarito, raggiunse la sua destinazione in Canada a Brantford, nell’Ontario.
Lavorò tutta la vita su una linea di assemblaggio di automobili General Motors.
Infine si trasferì a St. Catharines, Ontario, dove sposò Persa Vartanian dalla quale ebbe quattro figli. Vi rimase fino alla sua morte avvenuta il 21 maggio 1978.
Raccontano i nipoti che non si imbarcò mai più, e quando si avvicinava alle rive del lago Ontario “il suo volto tradiva i suoi pensieri, e si capiva che stava rivivendo quella notte."
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