15 e 16 marzo
IL KINO | Pigneto - Via Perugia 34, 00176 Roma
Il cineclub Il Kino dedica a Pelešjan una rassegna delle sue opere.

Nel 1969 esce il film Noi sul destino e l’identità del popolo armeno, accompagnato dall’espressiva musica di Aram Khachaturian, per il quale il cineasta riceve il Gran Prix a Oberhausen.
Tra il 1971 e il 1972, scrive “Il montaggio a contrappunto o la teoria del montaggio a distanza”, sue teorie cinematografiche che saranno incluse nel libro del 1988 "Moe Kino" (Il mio Cinema).
Partecipa ai Festival di Rotterdam, Parigi, Pesaro, Nyon e Marsiglia, ma solo successivamente riceverà il giusto riconoscimento dei critici, che lo identificano come uno tra i più grandi cineasti viventi. E’ dunque attraverso la stampa specializzata, soprattutto francese, che comincia a dargli ampio spazio - che e in tutto il mondo i Festival del cinema documentario gli dedicano retrospettive.
Nel 2000 riceve a Parigi il premio Scam (Société des Auteurs Multimédia) per l’insieme della sua opera.Pelešjan è entrato nella storia del cinema non solo per il suo metodo del “montaggio a distanza", ma anche come teorico, che ha promosso lo sviluppo della teoria del montaggio, avviato da Eisenstein e Vertov.
Sergej Paradžanov l'ha definito «uno dei pochi autentici geni del cinema».
L’anno scorso il cineasta casertano Pietro Marcello ha presentato alla 68° Mostra del Cinema di Venezia un documentario su 74enne regista armeno dal titolo Il Silenzio di Pelešjan.
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